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25/08/2011 13:29:39

La Regione Siciliana contro i tagli agli enti locali

sarebbe minimo e pari a solo 330 mila euro. La levata di scudi - questo è uno dei punti sul quale la Sicilia ventila il ricorso alla Corte Costituzionale per violazione delle sue prerogative di Regione a statuto speciale - è contenuta nella relazione presentata stamani in commissione Bilancio del Senato, in occasione dell'audizione delle Regioni sulla manovra, dall'assessore all'Economia Gaetano Armao.

"Giova ricordare che la Regione siciliana ha potestà legislativa primaria in materia di autonomie locali (artt. 14, lett. o, e 15 dello Statuto), sicché ogni determinazione in materia di Comuni e Province non può che spettare alla sua competenza esclusiva legislativa", sottolinea Armao.

"Appare evidentemente apprezzabile lo sforzo del Governo nazionale di contenere il fenomeno della polverizzazione di Comuni, concentrato soprattutto in alcune aree del Paese, e di realizzare la eliminazione delle province minori. Ma se nel primo caso, in Sicilia si rinvengono solo 31 comuni che hanno meno di 1000 abitanti (si è calcolato che il risparmio, tra il venir meno di Consigli comunali e Giunte si aggirerebbe attorno a 330.000 euro annui), nel secondo caso, ai sensi dell'art. 15 dello Statuto, la Regione - spiega Armao - ha già
manifestato l'intendimento di procedere in sede legislativa alla soppressione di tutte e 9 le Province regionali (mai incrementate dall'entrata in vigore dello Statuto) con il contemporaneo trasferimento delle funzioni di area vasta ai liberi consorzi di comuni, provvedendo altresì a varare definitivamente le aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina".

"Ebbene, salvo ed impregiudicato restando il condiviso obiettivo del risanamento finanziario e del contenimento dei costi di funzionamento degli apparati istituzionali, non può revocarsi in dubbio - conclude l'assessore - che tali scelte attengano all'autonomia regionale, quando, come nell'ultimo caso ricordato, non siano direttamente previsti dallo Statuto".