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02/09/2011 15:51:13

Dalla Chiesa di Trapani un anno pastorale per i giovani

A riassumere nelle sue conclusioni il lavoro svolto dai circa 300 operatori pastorali che hanno partecipato al convegno diocesano che si è tenuto a Erice è stato il vescovo Francesco Miccichè che ha iniziato la sua relazione in modo inusuale, facendo ascoltare ai presenti una canzone di Giorgio Gaber, «non insegnate ai bambini» e leggendo una preghiera che un giovane gli ha fatto arrivare per e-mail.
«A me pare che oggi - ha detto mons. Miccichè - c'è una domanda inconscia che il mondo pone alla Chiesa e a noi credenti. Lì dove sembra tutto franare miseramente sotto i colpi di un diffuso malessere, alimentato da una ingiustizia che ha radici nell'egoismo umano elevato a sistema, ci salva solo la riscoperta di un'umanità contrassegnata da un ordine superiore risalente a Dio, creatore da cui discende la nativa dignità di ogni uomo e donna creati a sua immagine e somiglianza al di là del colore della pelle, delle caratteristiche somatiche, della lingua, degli usi e dei costumi». Il prelato poi si è soffermato sulla guerra in Libia. «C'è un olocausto - ha aggiunto - che si ripete oggi in quell'ospedale di Tripoli, al centro di una guerra civile. È un'altra camera dell'inferno che si apre davanti a noi, dietro l'angolo, oltre il Mare Mediterraneo. È un ospedale gremito di feriti, di persone agonizzanti, preso di mira dalla ferocia fratricida. Tutto questo accade ancora oggi nell'era del progresso tecnologico, oggi si continua a morire vittime dell'odio, soli, come nei secoli bui del passato. Penso ancora a tutte le forme di schiavitù più o meno larvate che persistono nel nostro mondo cosiddetto libero: la schiavitù di chi per far valere un suo diritto deve ricorrere al potente di turno, di chi deve soccombere ai dicktat del malaffare organizzato, da noi tristemente connotato dal marchio infame della mafia, se vuole salva la vita, la schiavitù di chi non ha la possibilità di studiare, di avere un lavoro dignitoso, di fruire di una casa degna. A queste schiavitù si aggiungono quelle del sesso, della droga, dell'alcool, del gioco d'azzardo». Il convegno ecclesiale si è concluso con il ringraziamento alla Vergine Maria nella festa della Madonna di Custonaci e una grande torta augurale con la presenza del vescovo eletto di Acireale mons. Antonino Raspanti.