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14/09/2011 08:21:59

Giovanardi all'attacco della magistratura: "Impugneremo la sentenza su Ustica"

La stessa ricostruzione fu poi alla base della sentenza di primo grado nel processo penale, che si concluse con la condanna dei vertici della Difesa e dei Trasporti per aver ostacolato le indagini e per essere venuti meno al dovere di tutela di un aereo civile. Successivamente, le sentenzo d'appello e di Cassazione ribaltarono l'impianto accusatorio,
e si conclusero con l'assoluzione degli imputati.

Ma la questione su cosa, e come, abbia provocato la strage in cui il 27 giugno 1980 persero la vita 81 persone continua ad essere al centro di furiose polemiche tra chi (come l'Associazione dei famigliari delle vittime) chiede che sia fatta piena luce e che l'Italia pretenda dalla Nato, dalla Francia, dagli Stati Uniti e dalla Germania tutta la documentazione che possa chiarire una volta per tutte le cause della tragedia, e chi (come l'attuale governo) sostiene che non c'è nessun mistero e che su Ustica non ci fu alcuna battaglia.

Non a caso, Giovanardi - che è sempre stato il principale alfiere della tesi della bomba - attacca duramente la sentenza di risarcimento.

"Abbiamo chiesto alla Nato tutta la documentazione - sostiene il sottosegretario - e sono stati identificati tutti gli aerei in volo in quelle ore: nessuno era vicino al Dc9. Lo stesso Cossiga, sotto giuramento, disse di aver saputo che l'ammiraglio Martini parlò a Giuliano Amato di una bomba esplosa a bordo. Questo magistrato palermitano, invece, sostiene che non può essere stata una bomba. Ma il Governo ha fatto chiarezza in Parlamento su quanto accaduto, e nessuno ha portato elementi solidi per contrastare quello che abbiamo detto. Qualcuno dice che la Nato invierà altra documentazione, ma noi abbiamo scritto alla Nato e ci ha risposto che non ha nulla da mandarci. Solo la Libia non ha risposto alle rogatorie". Insomma, per Giovanardi, "dopo 31 anni di processi e perizie certosine che hanno sviscerato la vicenda ed una sentenza della Cassazione arriva un giudice monocratico e dice che, secondo lei, è andata in un altro modo. Questo è inaccettabile".

"Inaccettabile", secondo la presidente dell'Associazione famigliari delle vittime Daria Bonfietti, è al contrario "che Giovanardi continui a distorcere i fatti a nome del Governo. C'è una sentenza istruttoria del giudice Priore che risale al 1999, e in base a quella il giudice di Palermo ha detto che i cittadini non sono stati difesi dallo Stato. Anche Giovanardi, invece di disquisire sul giudice monocratico, ne prenda atto".

Secondo Bonfietti, poi, è "una bugia sostenere che solo la Libia non ha risposto alle rogatorie. Alle ultime non hanno risposto Francia, Usa, Belgio e Germania - ha ricordato - e quando ne abbiamo chiesto conto al Governo quanto non ci ha neppure risposto".