La giornata, voluta a livello nazionale dalla Caritas, è rivolta alla solidarietà ai “tanti fratelli e sorelle che nel Corno d’Africa patiscono le drammatiche conseguenze della carestia, aggravate dalla guerra e dalla mancanza di solide istituzioni”.
Le stime delle persone colpite dalla terribile siccità che coinvolge la Somalia, l’Etiopia, il Kenya, Gibuti e mette a rischio l’Eritrea, il Sud Sudan, l’Uganda e la Tanzania hanno superato i 12 milioni e le notizie sono sempre più allarmanti.
“La crisi che colpisce le economie degli stati più progrediti del pianeta terra non ci dà il diritto di dimenticare chi sta peggio di noi, chi vive un’emergenza tragica perché manca dello stretto necessario per la sopravvivenza – scrive il vescovo Micciché nella lettera in cui indice la giornata - La Somalia e il Corno d’Africa sono lo specchio di un’umanità lacerata da profonde divisioni tribali, da guerre fratricide e carestie. Davanti allo spreco delle società più progredite è scandaloso che in quelle regioni si continui a morire di fame”.