A Palermo tale importante mobilitazione dei poliziotti, avrà luogo in Piazza Politeama, con l’obiettivo di mettere in atto eclatanti forme di protesta "che abbiano lo scopo - scrivono le organizzazioni sindacali - di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla assoluta mancanza di attenzione di questo Governo e della sua maggioranza, ai problemi della sicurezza e soccorso pubblico di questo Paese che hanno inevitabilmente conseguenze devastanti per il benessere dei cittadini".
I tagli operati dal Governo, stanno ormai pericolosamente mettendo in crisi il sistema sicurezza, tanto che già alla fine di questo mese (solo per indicare uno dei tantissimi problemi), non ci saranno più risorse per l’acquisto dei carburanti destinati agli automezzi delle forze dell’ordine.
Scrivono ancora i sindacati: "Questo Governo, pronto a difendere tutti i privilegi della casta politica, con il sistema sicurezza ormai al collasso, ha dimostrato di non essere più in grado di tutelare l’incolumità dei cittadini". I poliziotti oggi si faranno carico di informare i cittadini di quanto sta accadendo e contestualmente, attraverso il rilascio di una cedola denominata ”Obbligazione per avere maggiore sicurezza, legalità e sviluppo” chiederanno loro un contributo volontario da versare direttamente ai fondi di assistenza ministeriali di competenza.
"Siamo ormai arrivati al paradosso che gli investigatori della Catturandi devono anticipare di tasca propria i soldi per le missioni fuori sede, perché da 17 mesi queste spese non vengono più rimborsate dal ministero dell'Interno": è la denuncia di Ivan D'Anna, sindacalista del Siap.
"Come dire, le ricerche del latitante trapanese Matteo Messina Denaro, il numero uno di Cosa nostra, sono pagate dai poliziotti. C'era già un pesante arretrato per le missioni del 2010 e i soldi del 2011 sono bastati appena per archiviarlo". La scure dei tagli è arrivata anche sugli straordinari: "Non importa che fai cento ore, non importa che sei stato su un pizzo di montagna o chiuso dentro un furgone, a pedinare il favoreggiatore di un latitante, ti verranno riconosciute solo 55 ore, ma sulla carta - spiega il sindacalista - . In busta paga i poliziotti si ritroveranno l'equivalente di 30 ore, ovvero solo il corrispettivo per tre giorni di lavoro durissimo. Dobbiamo ritenerci fortunati - dice D'Anna, che è il segretario di base del Siap presso la squadra mobile di Palermo - si dice che i tagli dovrebbero arrivare a 22 ore".
Questore e capo della squadra mobile fanno il possibile per far sì che le indagini possano proseguire con serenità. "Dobbiamo ringraziarli - dice D'Anna - per la grande attenzione che mettono nella lotte alle cosche, e i risultati lo dimostrano. Ma la coperta è corta: se puntiamo alla ricerca dei latitanti, concedendo qualche ora in più di straordinario alla squadra Catturandi, bisogna poi toglierla ai poliziotti che sono impegnati ad arrestare spacciatori o rapinatori. La situazione dei tagli al comparto sicurezza è davvero drammatica".
I poliziotti, anche quelli più impegnati nelle indagini antimafia, devono fare pure i conti con il blocco di tutti gli scatti di servizio, almeno fino al 2014. "Era stata però prevista la possibilità di una somma "una tantum" - spiega D'Anna - ma fino ad oggi, neanche quella è arrivata".
LE PROTESTE A TRAPANI. I poliziotti oggi dalle 10 alle 12, terranno un sit-in davanti alle sedi di Prefettura e Questura per denunciare carenze di fondi e mezzi per i servizi di controllo del territorio. Con il Siulp scenderanno in piazza Sap, Ugl e Consap e i sindacati della Polizia penitenziaria, del Corpo forestale e dei vigili del fuoco. «Le riserve economiche - evidenzia
Antonio Cusumano, segretario provinciale del Siulp - sono talmente esigue che fra un po’ le nostre auto di servizio potranno uscire soltanto a chiamata, in caso di emergenza". Il sindacalista aggiunge che per i «servizi sul territorio vengono inoltre utilizzate autovetture che hanno già percorso quattrocentomila chilometri". Ammontano a 7 milioni di euro i tagli alla Direzione Investiativa Antimafia.