Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, commentando l’esclusione del ponte dalla lista delle priorità della Commissione europea. “Si provvederà con risorse reperite sul mercato”, ha spiegato sempre Matteoli. “Sono quindi destituite di fondamento talune dichiarazioni strumentali su una “bocciatura” da parte dell’Ue dell’opera. Così non è, com’è di tutta evidenza. Disponiamo invece di un progetto definitivo il cui iter di approvazione è in corso mentre le fasi di realizzazione dell’opera procederanno secondo i programmi prestabiliti dal governo all’atto del suo insediamento”.
Matteoli è comunque soddisfatto per le decisione della Commissione europea: “La conferma del vecchio itinerario del Corridoio europeo 1, oggi Helsinki-La Valletta, che prevede il collegamento Napoli-Palermo con l’inserimento della nuova tratta ferroviaria Napoli-Bari, è certamente un successo politico del governo Berlusconi”, ha detto il ministro.
Ma la decisione di Bruxelles di non destinare fondi per il ponte sullo Stretto di Messina ha provocato diverse reazioni. Come quella della presidenza della Regione Siciliana: “Non prevedere il finanziamento del ponte sullo Stretto è certamente una ferita nella rete ma la decisione sul sistema di collegamento da utilizzare per collegare Sicilia e Calabria, via mare o attraverso il ponte, spetta alle autorità italiane”.
Non si preoccupa il direttore generale della Stretto di Messina spa, Giuseppe Fiammenghi. “Questa decisione non impatta sul progetto perché nel piano economico e finanziario non c’era nessuna ipotesi di finanziamento dell’Europa, quindi per noi non cambia nulla, continueremo nella realizzazione dell’opera. Il quadro economico internazionale non ci favorisce”, prosegue Fiammenghi, “ma ci sono interessi da parte di gruppi di investitori internazionali. Pensiamo che i finanziamenti possano arrivare nei modi e nei tempi previsti”.