Russo ha prima ascoltato gli accorsi in aula e poi replicato. Ad esordire e dare il “messaggio di benvenuto” è stato lo stesso Presidente del consiglio provinciale Peppe Poma che ha illustrato le varie criticità della sanità trapanese poi riprese dai capigruppo in aula. “Oggi – ha spiegato Poma - siamo qui riuniti proprio per fare il punto della situazione, per valutare quali ostacoli impediscono il pieno diritto alla salute nella nostra provincia, quali le principali carenze, le richieste e soprattutto le possibili risposte da dare alle pressanti istanze che provengono dal territorio, in primis all’annoso dramma dei cosiddetti viaggi della speranza fuori dalla provincia di Trapani e alla necessità di razionalizzare i servizi e di fare fruttare al meglio le professionalità e le eccellenze che pure esistono negli Ospedali della nostra provincia e che richiamano pazienti persino da altri territori”.
Poi è iniziato il valzer. Il primo è stato Enzo Chiofalo di Alleanza per la Sicilia: “le liste d'attesa sono troppo lunghe. I posti letto insufficienti. La sanità trapanese è disorganizzata sul piano dei servizi, mancano le specialità. Si fa troppo spesso ricorso ai privati”. Poi, a rincarare la dose con sfumature nostalgiche è stato Pietro Pellerito di Alleanza per la Provincia: “l'assessore Russo non è attaccato alla poltrona. È la poltrona. La sanità trapanese è stata distrutta. Ci sta facendo rimpiangere i governi Cuffaro-Lagalla e Cuffaro-Pistorio. C'è un sistema che finisce per favorire i privati. Un ospedale come quello di Marsala rischia di trasformarsi in una cattedrale nel deserto. Quello di Alcamo è stato mortificato. Non è più un ospedale”.
Ci sono state anche le citazioni storiche: per il capogruppo dell'Udc Maurizio Sinatra “il dibattito consiliare ha voluto esprimere il grido di dolore che arriva dal territorio”. Ad Ignazio Passalacqua, che ha rappresentato il gruppo misto , è quasi caduto un mito: “l'ho sempre visto come l'Uomo Ragno quando faceva il magistrato. Il suo ingresso in politica è stato per me un sussulto. Come se l'Uomo Ragno avesse deciso di sedersi con i suoi avversari. Le abbiamo dato credito ma qui la sanità non funziona. Se non è in grado di ricaricare faccia un passo indietro e si dimetta”.
Il capogruppo Pd, Salvatore Daidone, invece ha letto un documento politico con cui si chiedeva “che fine ha fatto il nuovo ospedale di Alcamo? Che fine hanno fatto le garanzie su una sanità moderna, capace di rispondere alle richieste dei nostri concittadini?”. A chiudere gli interventi dei capigruppo è stato Pietro Russo del Pdl, che ha mirato alla realizzazione di un nuovo ospedale a Trapani.
Dopo il giro di critiche e la relazione del dirigente dell’Asp di Trapani Fabrizio De Nicola, Massimo Russo ha preso la parola.
“Sappiamo che il sistema ha le sue lacune – ha dichiarato Russo- in questi anni, ci siamo avvalsi di uno strumento fondamentale, il monitoraggio delle azioni. Questo ci permette di procedere nella conoscenza delle ricadute organizzative del sistema.
Sappiamo bene quali sono le aree di miglioramento e quali sono i traguardi raggiunti.
Ci piace autodefinirci ragionieri, nel senso stretto del termine, uomini con capacità di ragionare. Ho sentito negli interventi molta emozionalità e mi è sembrato che la discussione si sia, nella maggior parte dei casi, basata su percezioni personali. Questo denota l’ignoranza, parola che nel senso stretto del termine significa, colui che non sa, che non conosce. Sarebbe opportuno per chi fa politica documentarsi. Conoscere i problemi è la migliore strategia per affrontarli. Chi ragiona sulle cose, non può che basarsi sui fatti. Per me i fatti in Sanità sono i numeri, le statistiche e i report, che finalmente la Sicilia, invia puntualmente al Governo Centrale”
Non poteva poi non spuntare il nome di “sua sanità” Pino Giammarinaro, che con i suoi giochi di potere in passato ha realizzato un vero e proprio sistema nella sanità trapanese oggi, a quanto pare, ancora in piedi. A chi ha chiesto quali rapporti politici ci fossero con Pino Giammarinaro, Russo ha risposto: “chiarisco per l’ultima volta per le vie brevi, l’assoluta assenza di rapporti tra me il Sig. Giammarinaro. Ho conosciuto in altri contesti e in altri palazzi il Sig. Giammarinaro, le documentazioni da me prodotte allora, credo siano servite agli inquirenti di oggi, per farlo ritrovare nella spiacevole situazione in cui si trova. Dichiarazioni del genere mi sono state rivolte anche in Assemblea Regionale da deputati e deputate di questo Provincia, non intendo più accettare insinuazioni simili, da questo momento in poi mi avvarrò di una altro strumento per rispondere, la querela”.