Quando, nell'ambito di un rimpasto alla Provincia Regionale di Trapani, Nicola Lisma era stato dirottato da assessore della Giunta Turano a amministratore e poi liquidatore di Belice Ambiente SpA, in molti avevano storto in naso. Ma la politica ormai ci ha abituato a mischiare tutto e tutti, purtroppo. Il Sindaco di Castelvetrano, Pompeo, aveva fatto notare che - in base alla legge - non può esere liquidatore di una società pubblica come l'Ato Belice Ambiente chi ha avuto cariche politiche negli ultimi due anni. Ora, a distanza di mesi, il Dipartimento Regionale dell'acqua e dei rifiuti gli dà ragione. Che imbarazzo...
“Ora che la Regione s’è pronunciata in maniera chiara, Lisma farebbe bene a dimettersi evitando così l’imbarazzo ai sindaci che dovranno revocargli l’incarico-afferma il sindaco- dopo che il dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti gli ha notificato il parere legale dell’ufficio legislativo e legale sull’incompatibilità di Lisma. Secondo quanto si legge nel parere non ci sono più dubbi - spiega Pompeo - Lisma non poteva essere nominato commissario liquidatore dell’Ato Tp2. E se l’incertezza c’era in una prima fase sul dubbio recepimento in Sicilia del Dpr 168 dell’ottobre 2010 (quello che chiariva l’incompatibilità nella gestione dei servizi pubblici locali, con riferimento ad una norma comunitaria), dall’agosto di quest’anno - con la manovra finanziaria del governo Berlusconi - quell’incompatibilità è stata nuovamente introdotta. Ora finalmente chiarita dall’ufficio legale della Regione”.
Pompeo chiese, prima dell’estate, un parere sull’incompatibilità di Lisma che, negli ultimi due anni prima di approdare alla società a partecipazione pubblica, aveva ricoperto l’incarico di assessore provinciale (e la Provincia è socio al 10% all’interno della “Belice Ambiente Spa”. Poi fu eletto amministratore unico dell’Ato Tp2 e, poi, commissario liquidatore della stessa società. In tutte due le votazioni Pompeo votò contro ma chiese, prima della votazione, pure un rinvio della seduta proprio per approfondire la questione in quella sede. Ma il sindaco di Mazara del Vallo e il rappresentante della Provincia, vollero votare non accettando il rinvio. A fare scrivere ora agli avvocati Paolo Chiapparrone e Romeo Palma che “è avviso dello scrivente che le condizioni di incompatibilità che inibiscono l’assunzione dell’incarico di amministratore trovino giustificazione e debbano valere anche per tale soggetto” (riferendosi a Lisma) è anche l’art. 19 della legge regionale 9 del 2010, quella che pone in liquidazione gli Ato e detta le regole per la costituzione delle Srr provinciali. Proprio quell’articolo “attribuisce al liquidatore - scrivono i due avvocati - non solo attribuzioni meramente contabili ma anche compiti di gestione per la fase transitoria”. “E in una società come la nostra con una gestione “in house” - spiega Pompeo - Lisma ha svolto, e svolge ancora tutt’ora, compiti di gestione del servizio e non solo quelli di liquidatore”. Nella missiva ricevuta da Pompeo, il dirigente del dipartimento Vincenzo Emanuele chiarisce pure che decorso infruttuosamente il termine di 10 giorni dalla ricezione della lettera, il dipartimento dovrà attivare i poteri di controllo e/o sostitutivi”. E Pompeo conclude: “Quando sollevai la questione ci furono colleghi sindaci, anche di maggioranza, che mi tirarono le pietre addosso, facendo scivolare, maldestramente, la questione sul piano dello scontro politico. Ora, dopo mesi, un ufficio terzo ed autorevole quale quello legale della Regione, si è espresso in maniera del tutto chiara sull’incompatibilità, sancendo di fatto che Lisma dall’agosto scorso non sarebbe più dovuto rimanere seduto in quella poltrona. Mi auguro - conclude Pompeo - che non ci sia qualcuno pronto a dribblare le leggi dello Stato e non riconoscere un parere così chiaro. Del resto, alla luce di questo parere, gli atti compiuti dal liquidatore incompatibile sono nulli e questa circostanza potrebbe creare non pochi problemi sia alla società che agli enti soci”.
LA RISPOSTA DI LISMA. Nicola Lisma è stat nominato il 28 giugno 2010 Amministratore Unico della Belice Ambiente S.p.A. ed il 9 febbraio 2011 Liquidatore della società. Così replica a Pompeo: “Il Sindaco di Castelvetrano ha perso un’altra occasione per tacere. Non è, infatti, ancora pervenuta in modo ufficiale la notifica dell’avviso di inizio del procedimento amministrativo all’esito del quale dovrà essere appurata la ricorrenza o meno di una mia incompatibilità rispetto alla carica di Liquidatore della Belice Ambiente SpA, che il primo cittadino di Castelvetrano torna a chiedere le mie dimissioni. Cosa spinge Pompeo a tentare in ogni modo a rimuovermi dall’attuale incarico? E’ voglia di legalità? E’ una questione politica? O c’è qualcos’altro? Mi sorprende, per esempio, come in altre occasioni, il Sindaco di Castelvetrano non abbia fatto rilevare, tra le altre, per esempio, l’incompatibilità dell’Avv. Vito Bonanno, contestualmente Sindaco di Gibellina e Direttore Generale della Belice Ambiente, in quel caso non si inficiavano gli atti? Certo, in quegli anni, quando la società era “virtuosa”, tutto andava per il meglio. I problemi nascono dal mio insediamento. Scioperi, ricorsi del personale, disservizi e contestazioni dei Sindaci, bilancio con perdita di esercizio per diversi milioni. Ma tutto questo non dovrebbe far riflettere? Certo la magistratura qualche riflessione l’ha già fatta e molto probabilmente ne farà qualche altra. Tornando all’asserita incompatibilità, la stessa discenderebbe dall’art. 4 del D.L. 13.8.2011 n. 138 convertito in legge con modificazioni dall’art. 1 comma 1 L. 14.9.2011 n. 148 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale serie generale n. 216 del 14.9.2011, che trova applicazione a partire dalla data di pubblicazione (art. 20) e fa salve le nomine effettuate alla data di entrata in vigore(art. 4 comma 27). Orbene, la mia nomina a Liquidatore è del 27 gennaio 2011, dunque precedente alla prevista asserita incompatibilità; per cui, ritengo che la stessa sia avvenuta nel pieno rispetto della legalità e attendo con serenità che il procedimento amministrativo segua il suo corso. La vicenda, comunque, è già all’esame dei miei legali e appare del tutto fuori luogo la richiesta di dimissioni avanzata dal Sindaco di Castelvetrano, che contrasta in maniera preconcetta la mia persona e il mio operato sin dal mio insediamento (non certo per questioni di merito, ma per mera speculazione politica). Ho subito avvertimenti, la società è stata oggetto di atti intimidatori; sono state attuate, pur lecite, pressioni politiche. Ma non mi dimetterò, sino a quando continuerò a godere della fiducia dei Soci che mi hanno nominato ed in particolar modo dell’On. Nicola Cristaldi, che fortemente ha voluto che rivestissi la carica di amministratore prima e di liquidatore successivamente nel tentativo di risanare e moralizzare la società. Mi riprometto, quando sarà fatta chiarezza sulla questione, ovviamente, di convocare una apposita conferenza stampa”.
SPRECHI E CONSULENZE. All'Ato Belice Ambiente è in atto una guerra politica senza esclusione di colpi. Da un lato l'asse Cristaldi - Turano, a cui appartiene Lisma, dall'altro quello rappresentato dall'Udc di Pompeo, che infatti negli ultimi anni è stato il "moralizzatore" dell'Ato, chiedendo (senza essere ascoltato) maggiore trasparenza. L'anno scorso ad esempio Pompeo attacco le consulenze date da Lisma, date senza "interfacciarsi con l'assemblea secondo le procedure previste dalla legge". Il riferimento di Pompeo era agli incarichi dati da Lisma a diversi legali, all'imprenditore di Campobello di Mazara Felicetto Maiorana (4000 euro per 4 mesi).
Questa estate Pompeo ha preso di mira i costi del personale. in cui si contestano i costi del personale amministrativo :«lL spesa di 1.350.000 euro è eccessiva in considerazione del numero di dipendenti in organico. Tale spesa è comprensiva di quelle del personale a tempo determinato che il liquidatore, arbitrariamente ed illegittimamente, ha provveduto ad assumere». E anche per i consulenti, è arrivata un'altra bordata:la nomina a consulente per la gestione del sito internet di Maurizio Bono; l’anticipazione del Tfr al dipendente Mario Ippolito, il conferimento dell’incarico di addetto stampa a Mariella Quinci, il conferimento dell’incarico «di consulenza ed assistenza per le numerose situazioni giudiziali all’avvocato Salvatore Marceca («250 euro l’ora »); l’affidamento del servizio di elaborazione dati contabili inerenti l’amministrazione del personale a Sergio Sardo. Nicola Lisma per quanto affermato nella nota ha manifestato l’intenzione di procedere anche per via legale:«Alla luce di quanto detto mi riservo di verificare con i miei legali l’opportunità di tutelare la mia immagine e quella della società nelle opportune sedi giudiziarie».