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02/12/2011 08:12:36

Processo Golem. Ancora una volta rinviate le audizioni dei testi

Che si è fatto nelle udienze precedenti? Innanzitutto il processo è cominciato a Palermo, è stata contestata la competenza territoriale, ed è stato quindi "rinviato" a Marsala. Poi si è assisitito alle solite schermaglie procedurali, sopratutto sull'utilizzo delle intercettazioni.  Sulla loro legittimità si è dovuto pronunciare il collegio dei giudici, dopo una lunga camera di consiglio. Il Presidente Sergio Gulotta nominerà nell'udienza di oggi il perito che dovrà trascrivere le intercettazioni.

Poi, i Pm Marzia Sabella e Paolo Guido, citeranno il primo teste d'accusa, che sarà il colonnello dei carabinieri Mannucci Benincara. A seguire il maggiore Barbera.  I due ufficiali riferiranno dell'operazione "Perseo" del 16 Dicembre 2008, portata a compimento a Palermo. Questa operazione permise di bloccare una dei tanti tentativi di Cosa nostra palermitana di ricostruire la "cupola". Che c'entra con l'operazione Golem? Secondo i risultati di quell'indagine Matteo Messina Denaro sarebbe stato personalmente coinvolto in questa operazione e c'era addirittura chi  lo voleva a capo di quella cupola.

C’era lo «zio Franco», al secolo Franco Luppino di Campobello di Mazara, a tenere i rapporti tra i mafiosi che volevano riorganizzare la «cupola» della provincia di Palermo e Messina Denaro. . Era questo «zio», lo stesso che frequentava il covo di Giardinello dove sono stati trovati i boss Lo Piccolo, ad avere tra le mani un filo di collegamento tra i palermitani e il boss di Castelvetrano. «Matteo vi manda a salutare» è stato sentito dire il bagherese Pino Scaduto , che con Messina Denaro si sarebbe raccordato «per corrispondenza» (con i pizzini) e che invece con l’«intermediario», lo «zio Franco» si incontrava, così come facevano altri due palermitani, Sandro Capizzi e Giovanni Adelfio.

I carabinieri li hanno sentiti parlare di Matteo: «Il discorso parte da là....da Castelvetrano...dobbiamo creare qualcosa in armonia». Messina Denaro oltre ai saluti avrebbe mandato a dire anche altro: «Ognuno si deve guardare le sue cose, ma se volete “noi” siamo a disposizione»; che in pratica significa che in questo capitolo della storia mafiosa palermitana «è stato lui, (Messina Denaro ndr) a decidere di non entrarci».

Nel frattempo, come ogni anno, è comparso puntuale sul Giornale di Sicilia, a pagina 31, il necrologio con il quale la famiglia di Matteo Messina Denaro ricorda l'anniversario della scomparsa del capofamiglia, Francesco Messina Denaro, avvenuta il 30 Novembre del 1998. Negli anni è stato tutto un fiorire di citazioni, testi lunghi e poetici, passi biblici.Fino al necrologio del 2010, replicato praticamente identico quest'anno: "ANNIVERSARIO 30-11-1998 30-11-2011 FRANCESCO MESSINA DENARO I tuoi cari Castelvetrano, 30-11-2011".

Carlo Rallo