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13/01/2012 05:38:04

555 giorni di attesa per aver pagata una fattura dall'Ospedale di Trapani

Sembrano tanti? Eppure pare che la sanità pubblica trapanese sia in questo campo la migliore messa fra le altre Asp siciliane. Lo rivela un'indagine della Cgia di Mestre che ha voluto fare il conto di quanti giorni di ritardo mettono nei pagamenti di forniture e prestazioni di servizi le società pubbliche della sanità, e cioè aziende sanitarie, cliniche pubbliche, aziende ospedaliere. Il risultato è sconfortante: in alcuni casi per aver pagata legittimamente una fattura si può aspettare fino a quattro anni. La maglia nera spetta all'Asp di Agrigento, che fa aspettare 559 giorni. I dati sono stati forniti da Assobiomedica. L'ospedale "Garibaldi" di Catania fa aspettare 880 giorni. In Italia soltanto due Asl pagno i fornitori entro i 60 giorni: Crema e Mondovì.  Chi sta messa malilssima in questa classifica è l'ex azienda ospedaliera "Sant'Antonio Abate" di Trapani: 555 giorni, e 42° posto in Italia in questa poco invidiabile classifica. L’Asp di Trapani si piazza al 192° posto con 181 giorni di ritardi.

“Questa anomalia tutta italiana – dichiara Giuseppe Bortolussi, presidente della Cgia di Mestre – deve terminare. Questi ritardi influiscono negativamente sulla liquidità e stanno complicando la gestione finanziaria delle imprese fornitrici. Inoltre, questi effetti negativi sono aumentati considerevolmente proprio in questi ultimi mesi di recessione economica, visto che l’accesso a qualsiasi forma di credito è diventato più difficile. Di regola, le Pubbliche amministrazioni, godono di flussi di entrate certe, prevedibili e continui rispetto alle imprese private. Per questo non sono più tollerabili questi tempi di pagamento, oltre a mettere in grosse difficoltà le aziende interessate, moltissime Asl stanno creando delle distorsioni alla concorrenza non più giustificabili”.

Infine, dalla CGIA ricordano che a seguito dei ritardi dei pagamenti, è di circa 40 miliardi di euro l’importo che le aziende private avanzano dalle Asl italiane.