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13/01/2012 05:05:30

Trapani, Marsala, Castelvetrano: i punti nascita che resteranno attivi in provincia di Trapani

La Regione Siciliana ha pubblicato la settimana scorsa in Gazzetta Ufficiale il decreto che riordina i punti nascita, e che era stato stoppato a Settembre dopo le proteste dei Comuni esclusi (da noi Mazara, Pantelleria, Alcamo...). La nuova versione è leggermente più "completa", ma per la provincia di Trapani non cambia nulla. I direttori avranno tempo fino al 30 Giugno per proporre evenutali deroghe per zone montane o disagiate. Verranno multate le strutture che sfiorano il tetto del 20% dei parti cesarei.

Il provvedimento riorganizza la rete del parto in 15 punti nascita di secondo livello (strutture con una media di 1500 parti all’anno dotate di terapia intensiva neonatale, rianimazione e pediatria), e 27 reparti di primo livello (con uno standard compreso tra i 500 e 1000 parti all’anno e ospitati in strutture più piccole), con meno servizi per mamme e bambini ma dotate del trasporto materno e neonatale per trasferire il paziente in un ospedale di secondo livello.
I manager delle aziende hanno a disposizione sei mesi per presentare un piano di riconversione, monitorare l’attività dei reparti, proporre eventuali deroghe alla chiusura e potenziare i servizi per mamme e bambini.
L’obiettivo è adeguarsi entro tre anni alle direttive ministeriali, che prevedono di mantenere in vita solo le strutture dove nascono più di mille bambini. In quest’ottica nel decreto appena pubblicato si impone ai direttori generali di monitorare ogni sei mesi l’attività. Per gli ospedali e le
cliniche che superano il 20 per cento dei cesarei sui parti effettuati, si prevede una decurtazione tariffaria.
Il decreto firmato dall’assessore Massimo Russo ha avuto il via libera della commissione dell’Ars, dopo un primo stop a settembre. Il presidente Giuseppe Laccoto aveva imposto di modificarlo, anche sull’onda delle proteste di cittadini e sindaci.

Per l’Aiogoi, l’associazione dei ginecologi che ha contribuito a elaborare il documento, è "un passo avanti per la sicurezza di mamme e bambini".

A Trapani, in base ai calcoli dell'Assessorato, sono previsti 1848 parti l'anno. A Marsala 903, a Castelvetrano 602.

A Pantelleria è già partita la mobilitazione. Il Sindaco Di Marzo chiede "almeno due posti letto all’ospedale "Bernardo Nagar" dove i parti normali dovranno continuare ad avvenire e una copertura finanziaria per le puerpere che dovranno spostarsi a Trapani per ricevere la miglire assitenza possibile in presenza di un parto a rischio».
Un punto nascita che il decreto assessoriale cancella in provincia di Trapani definitivamente è quello di Alcamo nonostante le polemiche sollevate e le proteste capeggiate dal sindaco Giacomo Scala.