Protestano gli infermiere professionali in servizio presso gli ospedali della provincia di Trapani. "Svolgiamo - raccontano - attività che non sono di nostra competenza. Già siamo pochi, ci mettono a fare anche il lavoro che toccherebbe al personale ausiliario...". Una protesta che monta, da qualche giorno, tanto che alcuni lavoratori ricordano: "L'ospedale di Trapani va avanti grazie al nostro impegno straordinario, ma qualcuno se lo è dimenticato. Se dovessimo fermarci, o, più correttamente, se dovessimo rifiutarci di svolgere compiti non nostri, sarebbe la paralisi".
Già a febbraio scorso era stato dichiarato lo stato di agitazione del personale dipendente dell’Azienda sanitaria provinciale. Della questione si è occupato,
tra gli altri, il segretario provinciale della Uil Fpl di Trapani Giorgio Macaddino che ora «diffida la dirigenza dell’Asp affinché questa si adoperi urgentemente per porre fine alla carenza di infermieri professionali e di ausiliari socio-sanitari negli ospedali trapanesi ».
Il sindacalista, dopo avere messo in evidenza le gravi carenze esistenti all’ospedale Sant’Antonio Abate con una lettera inviata lo scorso 17 febbraio
al direttore generale dell’Asp Fabrizio De Nicola, al prefetto Marilisa Magno e all’assessore regionale alla Salute Massimo Russo, torna a ribadire la necessità di impiegare un numero maggiore di operatori sanitari nelle strutture mediche del territorio.
«Gli ospedali - afferma Macaddino - devono garantire la copertura della pianta organica di tutte le figure professionali affinché ci sia la possibilità di assicurare
un’adeguata assistenza sanitaria. La mancanza di una di essa, come il personale di supporto costituito da operatori sociosanitari, operatori tecnici addetti all’assistenza e ausiliari socio sanitari, comporta un’interruzione della catena assistenziale, obbligando di fatto l’infermiere professionale, anch’esso numericamente sottodimensionato, a sopperire a queste carenze ausiliarie. Quando ciò si verifica si commette un inadempimento contrattuale secondo l’ex articolo 1215 del Codice Civile, risarcibile ».
Il sindacato sollecita un incontro con i rappresentanti dell’Asp e chiede di poter costituire un tavolo tecnico ed avviare una fattiva collaborazione. Intanto sembra che si stia muovendo qualcosa anche dalla Regione. L’Assessorato regionale alla Salute, con una lettera del 19 marzo scorso, ha invitato il direttore generale dell’Azienda sanitaria a relazionare su quanto esposto dal sindacato.
Il confronto con gli organi istituzionali viene sollecitato dal sindacato «per cercare di focalizzare le esigenze più immediate al fine di garantire ai cittadini una sanità che risponda alle loro esigenze