Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
19/03/2012 07:39:48

Salemi tra elezioni e scioglimento. Il commissario nomina consulenti gli ex assessori di Sgarbi

E diversamente non potrebbe essere, dopo il trascorso surreale triennio di Vittorio Sgarbi. Come si ricorderà, a seguito della proposta dei tre commissari prefettizi al Ministro degli Interni di procedere allo scioglimento della Giunta e del Consiglio Comunale per infiltrazione mafiosa, il sindaco presentò le proprie dimissioni, a quanto pare, consigliato a farlo dalla stessa ministra Anna Maria Cancellieri. Dimissioni che hanno reso necessario la nomina del Commissario straordinario Guglielmo Serio. Inviato dal Presidente della Regione Raffaele Lombardo, questo anziano signore vanta una lunga carriera nella magistratura. Viene ricordato per avere ricoperto la stessa carica di Commissario presso il Comune di Palermo agli inizi degli anni duemila. Coadiuvato, in quell’occasione, da altri due funzionari. Uno dei quali il salemitano Antonino Scimemi, con il quale ben presto sarebbe entrato in rotta di collisione. E l’altro, Salvatore Rocca, noto per essere stato anch’egli commissario del comune di Salemi, dopo la sfiducia al sindaco Luigi Crimi. Inviato in “dono” dall’allora presidente della Regione Totò Cuffaro all’amico Pino Giammarinaro, la gente non ne ha serbato un buon ricordo. Secondo un logoro copione, dopo una dozzina d’anni, si replica. E difatti subito il Commissario Serio ha fatto sapere che intende “dare impulso a due iniziative particolarmente importanti elaborate durante la sindacatura di Vittorio Sgarbi, ‘Progetto delle Case a 1 euro’ e la valorizzazione del Polo Museale.” Non solo. Per rimarcare la continuità con l’Amministrazione dimissionata pare che abbia nominato come consulenti due ex assessori. Mentre ha provveduto con celerità a conferire l'incarico di esperto in materia di urbanistica ed edilizia, con particolare riferimento al progetto "Case ad 1 Euro", alla veneziana Chiara Modica Donà dalle Rose con un compenso €. 3.400,00 mensile e ad Antonino Ippolito l'incarico di esperto in comunicazione, con il compenso lordo mensile di € 2.300,00, entrambi fino alla scadenza dell'incarico del Commissario. Intanto, senza molto frastuono e con scarso entusiasmo, i partiti e aggregazioni con nomi estemporanei, dietro le quali si celano i soliti noti, si stanno preparando per affrontare le lezioni di maggio. Su cui però incombe la spada di Damocle la decisione ministeriale. Che più ritarda a venire è più rende l’attesa spasmodica e snervante. C’è infatti il rischio non remoto che, a comizi avviati e con liste e candidati presentati o addirittura con sindaco e Consiglio freschi di nuova elezione , possa scendere come una mannaia la scure dello scioglimento per condizionamento mafioso. Insomma una vicenda che, ogni giorno che passa, diventa paradossale, degna di figurare in uno dei grotteschi racconti di Camilleri. . “Me ne torno al Nord!” , aveva tuonato il ferrarese. Per subito smentirsi.

“Mi candido a Cefalù con il mio Partito della Rivoluzione!” aveva annunciato dopo qualche giorno. Ma pare che siano intervenuti veti dall’alto del Pdl. A Salemi ad assumere l’ eredità non sarò la vice sindaca Favuzza, come era presumibile, ma il ex suo assessore Tortorici. Il Consiglio Comunale nel frattempo è rimasto in stato comatoso. Fino ad oggi solo dieci sono stati i consiglieri che hanno raccolto l’invito di Sgarbi alle dimissioni. Ai quali oggi alle 13:55 (come ha tenuto a precisare ella stessa) si sono aggiunte quelle del Presidente del Consiglio Giusi Asaro. Le motivazioni, le chiedo. “Mi sono dimessa perché non potevo sboccare la situazione di empasse che si era creata, avevo scritto agli Enti Locali, di fatto secondo il segretario comunale Vincenzo Barone poteva considerarsi decaduto a norma dell'Art 53 dell' ORELL ma secondo L'Assessorato Enti Locali non si poteva applicare l'art. 53 dell' ORELL poiché le dimissioni dei 10 consiglieri non erano avvenute contestualmente.” E ora, cosa succede? “Non so cosa succederà dopo le mie dimissioni.” , mi risponde decisa, “Non so se andremo a votare. So di certo che il Consiglio Comunale doveva compiere degli atti di ordinaria amministrazione. So che Il Comune di Salemi ha bisogno di un bilancio. So che occorre trattare i debiti fuori bilancio e quant'altro è urgente per il normale svolgimento dell'attività amministrativa. E' mio dovere uscire da questo stallo, augurandomi che il Commissario straordinario utilizzi al meglio i poteri del consiglio comunale nell'interesse della città.” Già. Sono in molti in questi giorni ad augurarselo, ma lo sconforto e grande all’ombra del Castello federiciano. Mentre al suo interno si annuncia, una mostra dall’irridente titolo “I Matti di Salemi”. Sembra davvero il degno epilogo di una storia tutta pirandelliana, iniziata tre anni orsono allo scopo di dimostrare l’inesistenza della Mafia. Appunto.

Franco Lo Re