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21/03/2012 05:20:13

Rogo ad Erice, comincia oggi il processo ad Asarisi


Asarisi quel pomeriggio risultava in servizio. Secondo gli inquirenti, l’ex dirigente non si trovava in realtà ad Erice. Un’assenza che avrebbe rallentato l’avvio delle operazioni di spegnimento agevolando il propagarsi delle fiamme. Il Comune di Erice si è costituito parte civile. L’amministrazione comunale ha dato incarico all’avvocato Giuseppe Gandolfo. Il sindaco Giacomo Tranchida, alla vigilia dell’udienza preliminare, aveva chiesto pene severe. «Chi ha attentato alla vita del nostro Monte Erice, deturpandolo in maniera atroce e gravemente minacciando anche la vita e i beni delle persone abitanti lungo i crinali della montagna, oltre che del centro storico miracolosamente scampato al criminale disegno di distruzione - aveva dichiarato il primo cittadino - non può essere considerato un cittadino che ha diritto a camminare per le strade di Erice, né tantomeno continuare a lavorare nella pubblica amministrazione che ha tradito».
Asarisi aveva chiesto, nel corso dell’udienza preliminare, di definire la sua posizione con rito alternativo.
Il dibattimento sarà presieduto dal giudice Emanuele Cersosimo. Nei confronti del piromane che aveva appiccato le fiamme si procede separatamente
nell’ambito di unaltro procedimento.

Il Sindaco di Erice Tranchida è tornato a puntare l'indice sulla mancata ed incompleta realizzazione delle fasce parafuoco a valle, a difesa dell'abitato di via S. Anna, così come a monte, in località Castellazzo e S. Nicola. Ci sono poi i rischi legati al dissesto idrogeologico a causa della devastazione causata dall'incendio, aspetti anch'essi chiamati in causa dal sindaco Tranchida, che all'indomani del rogo aveva presentate in Procura anche una ricca documentazione, corredata da rilievi fotografici.