Alla cerimonia c’era anche l’Assessore regionale alla Sanità Massimo Russo. La piattaforma del Paolo Borsellino arriva dopo una fase di stallo. Infatti era stato sollevato il problema dei tralicci dell’elettricità vicini alla pista. Questione a quanto pare risolta. Nel frattempo nell’area artigianale di contrada Amabilina insiste il progetto per la costruzione di un’altra elisuperficie, quello tanto caro al Sindaco Renzo Carini. Già il mese scorso infatti è stato concesso il finanziamento di 400 mila euro per la costruzione della nuova pista ad Amabilina. Carini ne è rimasto soddisfatto, e dopo l’inaugurazione della piattaforma del nosocomio ha spiegato come stanno le cose. Ha detto che il finanziamento per il l’eliporto di Amabilina arriva “a seguito della partecipazione ad un Bando pubblico, nell’ambito del Programma regionale di Rete di infrastrutture eliportuali, predisposto dal Servizio Ricostruzione del Dipartimento della Protezione civile. Il nostro progetto è stato presentato, ritenuto valido e, pertanto, finanziato con i fondi PO.FESR Sicilia 2007/2013”. In più secondo Carini non ci sarà nessuna sovrapposizione con l’Elisoccorso recentemente inaugurato all’ospedale Paolo Borsellino, “dove l’opera è ad esclusivo servizio della pubblica sanità per le emergenze e soltanto nelle ore diurne. Diversamente, l’elisuperficie che sorgerà in prossimità della zona artigianale – su area comunale – sarà operativa H24 per i servizi di Protezione civile in occasione di calamità naturali”. Facendo tutti gli opportuni scongiuri, Carini ha spiegato che “l’opera sarà dotata di un adeguato impianto di illuminazione, consentendo non solo atterraggi e decolli notturni, ma anche la sua utilizzazione in condizioni climatiche avverse”. Ma a storcere il naso sulla piattaforma di Amabilina erano stati in tanti. Giavanna Benigno e Antonio Provenzano, consigliere provinciale e comunale Udc, avevano proposto di usare l’aeroporto Vincenzo Florio in caso di emergenza. Patrik Basile bocciava la costruzione del nuovo ad eliporto ad Amabilina ed auspicava l’apertura di quello al Paolo Borsellino non essendoci più criticità.
Insomma, dopo anni di attesa Marsala avrà addirittura due eliporti, poco distanti uno dall’altro. Ma ce n’era realmente bisogno? Non potevano essere usati meglio questi soldi? E soprattutto non si capisce bene cosa succederà nell’area artigianale che è abbandonata da anni. Perché da una parte l’amministrazione ha avviato il progetto per l’eliporto, dall’altra sta cercando di vedere i lotti per permettere l’insediamento delle imprese, che sarebbe l’originaria destinazione dell’area.