La donna è ora indagata di “furto in abitazione continuato”; reato per il quale le è stato già notificato un avviso di garanzia disposto dal Sostituto Procuratore Giacomo Brandini.
Dopo essersi accorti dell’ammanco dei gioielli, le vittime, ossia i coniugi proprietari dell’abitazione, avevano sporto una denuncia contro ignoti presso i Carabinieri ai quali avevano fornito anche alcune foto degli oggetti rubati, che si sono poi rivelate particolarmente utili per il recupero di quanto trafugato.
Avviati gli accertamenti del caso è subito emersa la particolare circostanza che porte e infissi dell’abitazione e perfino la cassaforte non presentavano alcuna traccia di effrazione o forzatura, motivo per cui le indagini sono state indirizzate verso a persone che a vario titolo avevano accesso all’appartamento, e in particolare verso M.L. G., in quanto impiegata settimanalmente come donna di servizio.
È stato così che emerso che la donna, a più riprese, si era impossessata dei gioielli, approfittando delle prolungate assenze per motivi di lavoro dei padroni di casa. Quest’ultimi, nutrendo particolare fiducia, nei confronti della collaboratrice, le avevano di volta in volta lasciato anche la disponibilità delle chiavi di casa.
A seguito di una perquisizione domiciliare a carico dell’indagata i Carabinieri sono riusciti a recuperare la maggior parte degli oggetti rubati e non ancora ricettati, per un valore di 15.000 euro, e le hanno inoltre sequestrato la somma contante di 1.000 euro, dimostrando che si trattava del ricavato della vendita dei gioielli che mancavano all’appello in quanto già ceduti ai ricettatori.
Sulla base di quanto accertato, l’A.G. oltre all’ipotesi di reato principale ha ravvisato a carico della donna anche l’aggravante di aver approfittato del rapporto fiduciario con i datori di lavoro, della quale a breve dovrà rispondere davanti al Tribunale di Marsala