Secondo le carte in mano agli investigatori, i dipendenti sarebbero responsabili di vari artifici pur di falsficare l'orario di ingresso e di uscita dagli uffici pubblici per i quali lavoravano. Alcuni di loro, in particolare, risultavano essere al lavoro mentre in realtà facevano altro. Sarà compito dei difensori, tra i quali gli avvocati Paladino, Pellegrino, Cimiotta, tentare di dimostrare il contrario. L'accusa è quella di falso e truffa.
Le indagini sono state condotte dagli ufifci di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, e riguardano sia dirigenti, che istruttori tecnici e precari in servizio presso gli uffici distaccati della Soprintendenza, in particolare presso il Baglio Anselmi di Marsala.
Proprio al Baglio Anselmi, emersero, durante un controllo, alcune singolarità: 9000 telefonate fatte in pochi mesi a utenze di rete fissa e di rete mobile intestate ai familiari dei dipendenti, e duplicati di tesserini magnetici perfettamente funzionanti, con dati però di altri dipendenti.
Attualmente per truffa e falso non indagati 12 dipendenti dell'Agenzia delle Entrate. Qualche settimana fa è diventata un caso nazionale la notizia di un dipendente del Comune di Petrosino che si assentava ingiustificatamente dal lavoro per ritirare la pensione della madre...morta.