All'imputato, in particolare, viene contestata l'importazione di 12 chilogrammi di cocaina.
Il processo nasce da un'inchiesta che ha coinvolto una settantina di persone tra le quali anche l'ex assistente parlamentare Perla Genovesi. La donna ha parlato del business della droga e ha fatto ai magistrati anche il nome di una escort che avrebbe partecipato a festini hard con l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Genovesi e altre nove persone sono state condannate separatamente.
L'indagine ha ha rivelato gli affari dell'organizzazione criminale di trafficanti e spacciatori che ruotava tutta attorno a Paolo Messina, padre di Bartolo, ex impiegato comunale di Campobello di Mazara con parentele «eccellenti - un cugino è favoreggiatore del boss latitante Messina Denaro - e con grossissime disponibilità di droga a poco prezzo». Messina era l'uomo cui era collegata Genovesi, intermediaria tra la banda e gli acquirenti.
Con l'aiuto di Tommaso Iacomino, 63 anni, esponente di spicco dell'omonimo clan camorristico, latitante in Sudamerica, l'ex dipendente comunale, ancora sotto processo, avrebbe gestito il traffico trattando direttamente il prezzo di ogni partita di cocaina con i capi dei cartelli della droga colombiani e peruviani.