A riconoscere i diritti dei lavoratori (venti, tra insegnanti, impiegati e bidelli) è stato il giudice civile Greco, che in «parziale accoglimento» del ricorso ha condannato il ministero dell'Istruzione a «corrispondere ai ricorrenti le differenze stipendiali maturate cumulando i diversi periodi di lavoro per almeno 180 giorni».