Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
16/06/2012 11:52:53

Processo per usura a Rallo e Biondo. Depone in tribunale il maresciallo Furia

Il processo è alle battute finali. Fu proprio l'Arma dei carabinieri a gestire l'indagine. Fu un confidente -  ha dichiarato Furia - a riferire che c’era una persona che era incappata in una «brutta avventura» e che questa era ormai sul punto di suicidarsi. Fu, quindi, effettuata una perquisizione nell’ufficio di Mario Rallo, in via Curatolo, e qui i carabinieri trovarono una cassaforte contenente parecchi assegni e molto denaro contante.
Secondo l’accusa, Rallo e Biondo, entrambi arrestati dai carabinieri nel marzo 2007, «si facevanodare e promettere - tramite assegni post-datati, per se stessi, quali corrispettivi di
prestiti di somme di denaro - interessi ed altri vantaggi usurari, con l’aggravante di aver richiesto, in garanzia, proprietà immobiliari».

Nel corso dell'udienza è stato poi  ascoltato un imprenditore, Vincenzo Pocorobba, che con altre presunte vittime si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Gandolfo. Pocorobba ha affermato che «in un momento di difficoltàeconomica» Marco Martinez (imputato per false dichiarazioni al pm) gli disse che avrebbe potuto rivolgersi a Rallo per «scontare» degli assegni e che l’interesse praticato per lo sconto dei titoli «era del 42% annuo».