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17/06/2012 08:11:27

Per l'omicidio in contrada Bosco, a Marsala, a giudizio il romeno Nichita Vasile

Si era innamorato di una sua connazionale, voleva sottrarla ad un giro di prostituzione attivo a Marsala. David Costel, 31 anni, fu trovato due anni fa, il 25 Luglio 2010, in un lago di sangue nella sua abitazione di Contrada Bosco. L'aggressione fu ferocissima, addirittura Costel non aveva solo il volto sfigurato, ma anche materia cerebrale fuori dal cranio.

Fu ridotto in fin di vita a colpi di spranga mentre dormiva nella sua abitazione in Contrada Bosco a Marsala e poi è deceduto all'ospedale Civico di Palermo.

A trovarlo riverso sul pavimento di casa, in una pozza di sangue e sfigurato in volto, è stata la fidanzata, rientrata in tarda serata. La ragazza ha subito dato l’allarme chiamando il 118.

Le indagini dei carabinieri condussero, poco dopo, all’arresto di due dei protagonisti (pare, almeno cinque) della spedizione punitiva: Daniel Andronache Gheorghita, di 23 anni, e Andrei Alexandru Lungu, di 20, bloccati  dopo un inseguimento condotto con l’ausilio di un elicottero lungo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria.
L’esponente di spicco del gruppo sarebbe il 30enne Nichita Vasile, per il quale, il 16 ottobre, in Tribunale, verrà avviato il processo.
L’accusa è tentato omicidio. Dalle indagini dei carabinieri è emerso che movente dell’aggressione si inquadrerebbe nel «racket dello sfruttamento della prostituzione». Inoltre, sull’Audi
A6 con la quale Gheorghita e Lungu stavano fuggendo verso la Romania i carabinieri trovarono e sequestrato cinque chili di marijuana. Oltre ad un coltello, una mazza da baseball (forse, utilizzata per l’aggressione a Costel), un computer portatile e alcuni telefoni cellulari.

Nel corso delle ricerche furono individuate altre 2 auto che viaggiavano insieme a quella dei malviventi, inseguite fino a Napoli e bloccate; dai successivi accertamenti, però, è emerso che a bordo vi erano 7 persone di nazionalità rumena totalmente estranee ai fatti e pertanto rilasciate dopo i controlli di rito.

I due romeni sono stati già condannati con rito abbreviato per i reati commessi nel tentativo di fuga. Andrei Alexandru Lungu è stato condannato a quattro anni e due mesi reclusione mentre sono quattro gli anni di reclusione per il connazionale Daniel Andronache Gheorghita. La differenza tra le due condanne è dovuta al fatto che per il primo c’è anche l’aggravante della resistenza a pubblico ufficiale, visto che era il conducente dell’auto usata perla fuga verso la Romania.