Il procedimento penale traeva origine da una denuncia sporta da un altro ginecologo, collega dell’ex primario, il Dott. Mariano Catalano nel contesto di un violentissimo scontro tra professionisti maturato dal 2005 in poi all’interno del nosocomio trapanese.
Secondo il Catalano, il Lupo, nel corso di una drammatica deposizione presso la Stazione dei Carabinieri di Calatafimi Segesta, dove si era recato per denunciare alcuni danneggiamenti subiti alla propria auto, lo aveva falsamente incolpato della commissione di taluni delitti commessi all’interno dell’ospedale, tra cui quello di aver praticato aborti clandestini proprio all’interno della detta struttura ospedaliera.
All’esito di una lunga istruttoria dibattimentale, il giudice ha accolto la tesi sostenuta dal difensore dell’imputato – l’Avv. Ermanno Zancla del Foro di Palermo – ossia quella dell’assoluta irrilevanza penale della condotta tenuta dall’ex primario.
“Il Dott. Lupo” ha dichiarato il difensore “si è limitato ad espletare le funzioni che in via ordinaria competono ad un primario, prima tra tutte quella di garantire la rigorosa osservanza delle regole necessarie ad una sana e responsabile gestione di un reparto ospedaliero”.
L'assoluzione di ieri si collega ad una precedente pronuncia con i due medici in lite a parti invertite. Nel dicembre 2009, il Tribunale di Trapani aveva infatti dichiarato il Dott. Mariano Catalano colpevole dei reati di minaccia aggravata, commesso in danno del Dott. Antonio Lupo, e di omissione di atti di ufficio querelante e parte civile di quel procedimento.