Vittima della dipendenza da gioco (in particolare dal Gratta & Vinci), Caradonna è stato raggiunto qualche mese fa da un provvedimento di divieto di dimora a Marsala perchè avrebbe sottratto circa 70.000 euro ad un suo parrocchiano non propriamente incapace di intendere e di volere. Davanti al giudice monocratico, dove si tiene il processo, ieri ha deposto il fratello dell'uomo raggirato, Matteo Di Girolamo, che, a proposito del prestito ha detto che di "non aver mai temuto per la restituzione". E di non aver "mai dubitato" della correttezza di Don Vito Caradonna.
L'ordinanza di divieto di dimora per Caradonna è stata tra l'altro revocata. Il sacerdote - che ha in corso anche un processo per tentata violenza sessuale, sempre a Marsala - è difeso dall'avvocato Luigi Pipitone.Il processo riprenderà il 4 dicembre, quando verranno chiamati a deporre altri quattro testi citati dalla difesa.
Soddisfazione ha manifestato Don Vito Caradonna per la riconosciuta insussistenza delle ragioni che avevano precedentemente giustificato la misura coercitiva.
“E’ la riprova”, considerano Stefano Pellegrino e Luigi Pipitone, “che nei confronti del Caradonna è stato perpetrato un attacco mediatico ingiustificato, anche attraverso l’apertura di rubriche in pagine online per le quali Don Vito ha proposto le consequenziali denuncie alla competente Autorità Giudiziaria”.
In particolare, continuano i difensori “si sarebbe mediaticamente approfittato della confusione tra le notizie date con riguardo ai due diversi procedimenti pendenti avanti il Tribunale di Marsala, in relazione ai quali si è certi che le prove raccolte in udienza consentiranno ai giudici di pronunciare sentenza assolutoria, restituendo al parroco la dignità e la stima delle quali ha sempre goduto”.
NIZZA. E' stato condannato a 10 anni dal Tribunale di Marsala, con il rito abbreviato, Andrea Nizza, 24 anni, il giovane che lo scorso giugno del 2011 tentò di uccidere Emiliano Faso, 37 anni.
"Ringrazio le forze di polizia, in particolare gli uomini del commissariato di pubblica sicurezza di Marsala - dichiara la parte offesa - la procura e il Tribunale di Marsala". Faso ringrazia anche la buona sorte: raggiunto da sette colpi di pistola, tutti tra addome e torace, è sopravvissuto.
All'origine del tentato omicidio ci sarebbe una lite nata da futili motivi all'interno del luogo di lavoro, la Eurofish, azienda ittica di Marsala. Faso è stato ferito a colpi di pistola davanti alla sua abitazione in contrada Berbaro. Dopo un delicato intervento è rimasto per molto tempo sotto osservazione nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santa Sofia di Palermo.
Dopo qualche ora dall’agguato la polizia arrestò Andrea Nizza, 24 anni, per le ipotesi di reato di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. E proprio per questi reati (tentato omicidio pluriaggravato e porto abusivo d'armi) è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Marsala.