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13/07/2012 18:54:32

Diffamazione. Assolto con formula piena il Sindaco di Erice, Giacomo Tranchida. Quella battuta sulla "Banda Bassotti..."

I fatti si riferiscono al Luglio del 2007, allorquando in seno ad un Consiglio Comunale e, subito dopo l’elezione del Presidente del Consiglio Comunale (Avv. Giovanna Millocca), il Sindaco apostrofò i Consiglieri dell’opposizione con le frasi “alla Banda Bassotti mancava la Geltrude e adesso il quadro è completo”, ed ancora, “il Sindaco dice no ai condizionamenti della Banda Bassotti”, per concludere dicendo “il Comune di Erice è stato amministrato da una Banda Bassotti”.
Il Tribunale nonostante tutte le parti civili ed i querelanti, eccezion fatta per l’ex Consigliere Comunale Vito Milana, avessero ritirato la querela a suo tempo proposta in danno del Sindaco di Erice, ha ritenuto, non solo di non dover dichiarare il difetto di procedibilità, ma di assolvere con formula piena e nel merito il Sindaco di Erice, ritenendo che lo stesso abbia esercitato un legittimo diritto di critica politica ai sensi dell’art. 51 c.p..
Le frasi, dal Tranchida indirizzate ai banchi dei suoi oppositori, venivano dette sia in Consiglio Comunale che ripetute in una trasmissione televisiva a carattere politico, andata in onda su Canale 2.
Il Tribunale, in accoglimento della tesi difensiva del Sindaco Tranchida, rappresentata dall’Avv. Giuseppe Rando, che ha sollecitato anche una decisione nel merito, nonostante le conclusioni difformi dell’unica parte civile – presunta offesa - rimasta (l’ex Consigliere Milana), ha assolto con ampia formula il Sindaco Tranchida, mettendo fine ad una vicenda accaduta ben cinque anni fa.

“Le sentenze non si commentano – dichiara il Sindaco Tranchida – anche se non posso nascondere la soddisfazione per il pieno riconoscimento delle mie repliche, seppur colorite, a difesa e tutela degli interessi generali rappresentati. Aspetterò ora – continua Tranchida – il deposito formale della sentenza per valutare in sede civile le azioni in danno di chi per oltre 4 anni ha impegnato la mia persona e il Tribunale, e dunque la collettività più in generale e non solo ericina, in un processo infinito. Adesso – conclude Tranchida - sono io e la Città di Erice parte lesa”.