Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
04/08/2012 04:10:03

Al pronto soccorso di Marsala si continua sempre ad aspettare

 Un problema lamentato da sempre dai cittadini, che sanno a priori che arrivando con mezzi propri, e quindi non a bordo di un’ambulanza che ne decreta il codice rosso, saranno serviti in non meno di due ore. A prescindere dalla patologia, dall’ansia che nel frattempo si genera anche tra i familiari accompagnatori, e dai malumori più o meno velatamente manifestati. E’ un problema atavico, perché il personale è insufficiente, perché i turni dello stesso personale – soprattutto infermieristico – sono mal distribuiti, perché le urgenze sono sempre troppe e perché, probabilmente, nessuno, né tra i vertici aziendali, né tra i politici incaricati, locali, provinciali e regionali, si è mai veramente interessato delle varie disfunzioni esistenti, che sembrano riguardare esclusivamente la collettività bisognosa. I problemi sono diversi e spesso, pur sommessamente e senza troppo coraggio (per il comprensibile timore di “ripercussioni” lavorative), vengono denunciati verbalmente dai medici sfiancati dalle anomalie e dalle necessità cui non si riesce a far fronte e dagli infermieri che ne vedono di cotte e di crude, e che, come la cittadinanza, sono abituati a proclami più o meno interessanti nei periodi di campagna elettorale. Nel pomeriggio di martedì, ad attendere in fila al pronto soccorso dell’ospedale c’erano circa 15-20 persone; qualcuno lì dall’ora di pranzo, altri dalle 11, e quasi tutte hanno cominciato a ricevere assistenza dalle 17, “perché c’erano due emergenze e un solo, o forse due, medici in servizio”. Questa era la voce circolava in sala d’attesa dopo le lamentele dei pazienti esasperati, con l’infermiere incaricato dell’accettazione in preda al panico che a un certo punto ha sbottato: <Che volete che faccia? Bisogna aspettare, altrimenti chiamate i carabinieri>. L’ospedale è grande e moderno ma non attrezzato a sufficienza di uomini e mezzi. Secondo quanto dichiaratato da un infermiere che presta servizio all’ospedale di Trapani, al “Paolo Borsellino” è stato aperto anche il reparto di rianimazione senza anestesisti, tanto che correntemente vengono “utilizzati” professionisti di Trapani e Castelvetrano per coprire i turni: uno o due di 6 ore al mese in un contesto poco conosciuto, con pazienti sconosciuti che andrebbero studiati sin dall'inizio; quindi in una situazione non ottimale per il processo di cura di qualunque paziente. Il Direttore Generale dell’Asp, Fabrizio De Nicola, consapevole delle difficoltà esistenti, parla di 3 obiettivi: <Dalla prossima settimana arriveranno 8 specialisti per gli ospedali dell’azienda e qualcuno anche per il “Paolo Borsellino”. Dal 13 agosto – dice - arriveranno per Marsala nuove unità di infermieri (una è ufficialmente in servizio dal 30 luglio) e uno dei medici attualmente in servizio nei locali del Distretto Sanitario, in piazza Pizzo, presso il P.P.I (punto di pronto intervento) verrà dislocato per le cure dei cosiddetti “codici bianchi”, i pazienti non gravi che giungono al pronto soccorso aggiungendosi agli altri bisognosi di cure>.
Nel frattempo, però, e da anni, si continua ad aspettare.