Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
11/08/2012 04:32:41

Lo Curto risponde a Giacalone: "Marsala Schola è stato un contenitore politico clientelare"

“Sul tema, dice, intervengo solo per ringraziare il Rag. Giacalone perché mi offre l’opportunità di puntualizzare alcune cose. Innanzitutto che, per effetto della nuova legge, gli amministratori non hanno più percepito l’indennità da gennaio 2011 e che, dal momento della sua istituzione, “Marsala Schola” è andata ad aumentare il parterre del cosiddetto sottogoverno, politicamente ambito ed economicamente remunerato.

Pur non essendo ragioniere, diploma che abilita all’esercizio della professione del buon politico e alla competenza amministrativa, e facendo quattro conti alla femminina - dopo aver letto le relative carte - informo che dal 2006 il CdA di Marsala Schola è costato esattamente € 482.550.39, INPS e IRAP comprese (che ammontano a € 85.767.77). E se la legge vieta la corresponsione delle indennità agli amministratori, è giusto che si sappia che è in atto un contenzioso innanzi al Tribunale - proposto dai dimissionari amministratori - per ottenere comunque il pagamento delle predette indennità. Della serie: dimissionari sì, missionari certamente no!

Aggiungo una inevitabile ed ovvia considerazione relativa al maggior costo a carico delle famiglie dei servizi erogati da Marsala Schola (trasporto, mensa, visite guidate…) e dei minori trasferimenti alle scuole per le spese relative alla propria autonomia gestionale, dovuti certo anche ai costi del CdA di Marsala Schola, che prima non esisteva.

Raccolgo il garbo con il quale Giacalone stigmatizza come tratto negativo l’impegno politico di due Direttori Scolastici - la sottoscritta e l’On. Adamo - che a suo dire non sono brave né ad amministrare e neppure a capire di scuola. Tanto ha ragione il venerabile Ragioniere, eccellente amministratore - unanimamente rimpianto anche e soprattutto per la simpatia e la cordialità che ispiravano i suoi comportamenti - che sono costretta ad ammettere che per colpa di quella sensibilità politica con cui ho interpretato la mia professione, per tredici anni ho scelto di non trasferirmi mai dal 3° Circolo (via Istria e Amabilina per intenderci) nelle scuole del salotto buono di Marsala, dedicando ogni e possibile attenzione a quei figli di nessuno. Grazie a Eleonora Lo Curto quegli alunni hanno viaggiato, realizzato gemellaggi, studiato l’inglese, imparato a usare il computer, frequentato insieme alle loro mamme laboratori, messo su gruppi folkloristici e teatrali, si sono impegnati in progetti contro la mafia, hanno scritto libri ed ipertesti e sono volati a Parigi e Londra quando ancora non esisteva l’autonomia delle Istituzioni Scolastiche.

A proposito di questi viaggi nelle due capitali Europee, non ho mai detto che per pagare il costo dei biglietti agli alunni ho rinunciato in toto al compenso che spettava ad ogni dirigente scolastico per il coordinamento dei progetti di scuola aperta, istituiti dall’Ass. alla P.I. del tempo e cioè proprio da Giulia Adamo. Così come non ho mai detto che ho lavorato sino alla vigilia di Capodanno per spendere entro quella data i soldi dell’autonomia che Giulia Adamo, anticipando la Bassanini e le successive riforme, aveva strategicamente deciso di trasferire direttamente alle scuole. Con quei soldi che alcuni colleghi preferirono, per la ristrettezza dei tempi di spesa, rimandare al Comune e far perdere alla scuola, fu allestito il laboratorio tecnologico del Plesso Cosentino di Via Istria e quei bambini - primi tra tutti gli alunni delle scuole marsalesi - impararono a usare i computer e a parlare in inglese. I demeriti accumulati per colpa di quella sensibilità politica mi impongono oggi di chieder perdono a quanti, nelle scuole di Marsala, insegnano grazie alla capacità della Direttrice Lo Curto di raddoppiare gli organici delle scuole materne, facendole funzionale tutte a tempo normale per otto ore al giorno; nonchè di aumentare i posti di insegnante elementare avviando la sperimentazione dei moduli in tutte le scuole avute in reggenza (e, sono state proprio tutte ad eccezione del IV Circolo). E, ovviamente, chiedo scusa per i posti di lavoro per cuochi e collaboratori scolastici che sono riuscita a istituire consequenzialmente.

Ha proprio ragione Giacalone. Per fare bene il mio lavoro non avrei dovuto avere passione politica e, soprattutto, avrei dovuto emulare qualche collega della Padania che notoriamente godeva del supporto - già negli anni ’80 - di Amministrazioni comunali che investivano nelle politiche scolastiche trentacinque volte di più di quanto non si facesse nel Sud, e non si doveva altresì lambiccare il cervello perché l’Amministrazione Comunale provvedeva alla scuola dal servizio pre a quello post scuola!!!!

Il Rag. Giacalone, tanto sobrio nel suo sproloquio contro amministratori incompetenti e/o in malafede - quali Eleonora Lo Curto e Giulia Adamo - ha dimenticato quale rivoluzione copernicana abbia determinato nelle scuole l’attuale Sindaco di Marsala, svolgendo male il ruolo di Assessore alla P.I.

Per prima cosa, furono dismessi gli affitti privati e si cominciarono a costruire le scuole; gli scuolabus furono messi in funzione dal 1° giorno di scuola, così come le mense; furono trasferite alle scuole risorse economiche secondo il criterio oggi consolidato dalle sussidiarietà e responsabilità; furono avviati laboratori e aperte le scuole anche nei pomeriggi per dare di più - sul piano quantitativo e qualitativo - agli alunni; istituti i servizi per i bambini disabili. Quale sia stata l’esigenza del Rag. Giacalone di Istituire Marsala Schola ancora non è chiaro a nessuno. Certo, le scuole hanno subìto l’incoerente scollamento tra un organo di indirizzo politico - qual è ed è stato l’Assessorato alla P.I. - e soggetto erogatore dei servizi, rappresentato da Marsala Schola: autonoma e indipendente si, nelle scelte, ma la cui esistenza e sopravvivenza è stata in toto garantita attraverso i trasferimenti del Comune. Marsala Schola non ha mai intercettato, infatti, un centesimo di finanziamento da ente estraneo all’Amministrazione Comunale o da possibile sponsor. Che si sia creata Marsala Schola per rendere i servizi, efficienti efficaci ed economici è solo una macroscopica, maldestra bugia che offende non solo i dipendenti di Marsala Schola - che erano prima dipendenti comunali - ma tutti i cittadini, a cui si vuole celare una verità chiara e inequivocabile: Marsala Schola è stato il contenitore politico clientelare attraverso cui le passate Amministrazioni hanno gestito assunzioni di personale, mascherandole dietro l’efficienza e la continuità dei servizi.

Tanto che le resistenze in merito allo scioglimento dell’Istituzione nascono tutte attorno al personale, caro certamente a tutti, ma a qualcuno in particolare!

Detto ciò, e anticipando che non potrò più perder tempo in sterili polemiche, ricordo a tutti che i partiti e le liste che si sono apparentate con il Sindaco Adamo ne hanno sottoscritto il programma.

Lo scioglimento di Marsala Scola, all’interno del programma dell’On. Adamo, costituisce un punto qualificante dell’azione strategica di questa nuova Amministrazione, che vuole gestire in modo diretto le Politiche Scolastiche e i relativi sevizi per esserne direttamente garante e responsabile.