Tra le novità introdotte, quella riguardante i tempi di concessione del bene che «non saranno più indeterminati - spiega il commissario Salvatore Mallemi - ma avranno il limite di tre anni, prorogabile fino a 9, nei casi in cui l’ente affidatario apporti migliorie con implicazioni economiche, per l’utilizzo del bene a fini sociali».