All’ex sindaco veniva contestato il fatto che avrebbe affidato fiduciariamente alla locale emittente “Onda Blu srl”, le riprese delle sedute del consiglio comunale e l’acquisto di spazi autogestiti in tv, senza l’attestazione del dirigente responsabile prevista dal regolamento comunale. A richiedere il non luogo a procedere è stato lo stesso pubblico ministero in udienza. «La sentenza di oggi evidenzia l’alto valore della giustizia – ha detto l’avvocato di Pompeo, Giovanni Messina – nonostante vi fossero da tempo tutte le condizioni per l’archiviazione del procedimento a carico del mio assistito, perché risultava evidente la sua completa estraneità ai fatti contestati, abbiamo aspettato con fiducia la decisione del giudice».
15,00 - É stato assolto Pipitone Stefano dal reato di estorsione nei confronti del proprietario del tabaccaio Trapani.
Il gip, Annalisa Amato, dopo la discussione (Pipitone era difeso dall'avvocato Cimiotta) ha deciso di assolvere l' imputato per non aver commesso il fatto. Il processo iniziò nel 2008 dopo delle telefonate anonime da alcune cabine telefoniche.
10,30 - Si è aperto questa mattina il processo per concussione che vede imputato, tra gli altri, anche l'ex Sindaco di Campobello di Mazara, Ciro Caravà, oggi detenuto e presente in aula.
Era presente in aula anche Vito Quinci, parte offesa, e legale rappresentante delle società "Tre fontane srl", "Il faro srl", "Mokarta Costruzioni srl". In aula anche l'avvocato Francesco Crescimanno, che rappresenta il Comune di Campobello, che si è costituito parte civile. Sono state depositate le liste dei testi, il pm ha fatto riserva di produzione di documentale, e ha chiesto la trascrizione di quattro intercettazioni in carcere, a Marala, effettuate nel periodo di Giugno 2010, tra il 17 e il 28 del mese. Il 9 Ottobre pertanto, si terrà un'udienza interlocutoria per sentire il parere della difesa sulla trascrizione delle intercettazioni, o sulla loro acquisizione secondo le trascrizioni già fatte dalla polizia giudiziaria.
09,00 - Sarà il Pm Carlo Marzella a prende la parola per la sua requisitoria nell'udienza che vede imputati sette alcamesi, Diego Melodia, Filippo Di Maria, Lorenzo Greco, Antonino Pedone, Stefano Regina, Gaetano Scarpulla e Felice Vallone, coinvolti nell’operazione antimafia Dioscuri, chiamati a rispondere di una serie di estorsioni e danneggiamenti.
Il procedimento entra nella stretta finale. Dopo Marzella parleranno i rappresentanti di parte civile.
Nell’udienza successiva, prevista per il 27 , prenderanno il via gli interventi dei difensori. Il Tribunale ha concesso alla difesa anche altre due udienze, il 16 e 25 ottobre, per completare le arringhe. Il 29 ottobre, infine, dopo le eventuali repliche, i giudici si ritireranno in camera di consiglio per la sentenza.
Comincia oggi anche il processo per concussione all'ex Sindaco di Campobello di Mazara, Ciro Caravà. Con lui imputati sono gli ex consiglieri comunali di maggioranza dello stesso Comune Antonio Di Natale e Giuseppe Napoli. Questi ultimi erano stati arrestati nel maggio 2010 dalla Guardia di finanza. I tre politici sono accusati di avere preteso somme di denaro da un imprenditore di Mazara del Vallo, Vito Quinci, per votare favorevolmente, in Consiglio comunale, la delibera relativa alla concessione edilizia per la realizzazione di un albergo con 220 camere da costruire, su un'area di circa 80 mila metri quadrati, nella frazione balneare di Tre Fontane. Di Natale e Napoli avrebbero preteso una "mazzetta" di 21 mila euro. Quinci accusò successivamente anche Caravà, che gli avrebbe chiesto, nel 2005, quando era consigliere comunale, una o più mazzette per circa 30 mila euro, per votare, e far votare anche ad altri colleghi, la delibera relativa al medesimo progetto.
E comincia anche oggi il processo scaturito dall’operazione antidroga della polizia «Tigra». Un’indagine che lo scorso novembre vide coinvolte tredici persone e che agli investigatori consentì di sgominare una «efficientissima rete di spacciatori» di droga (eroina e cocaina). Otto di loro, a fine marzo, preferirono patteggiare e furono condannati a pene da uno a cinque anni di carcere. La pena più severa fu inflitta al 33enne pregiudicato marsalese Enzo Simone Perricone, considerato uno degli esponenti di spicco dell’organizzazione criminale.
Giudicati con rito abbreviato, sono stati condannati ad un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa) Alberto e Vincenzo Cristian Giacalone, mentre per Stefano Titone (che aveva contestato le trascrizioni delle frasi intercettate) il gup ha commutato la pena in 12 settimane di lavori di pubblica utilità presso la Forestale. Il processo inizia oggi per Lorenzo Catarinicchia e il palermitano Umberto D’Arpa. Per loro, il processo inizierà il 25 settembre. L’operazione della polizia scattò lo scorso 12 novembre. «L’organizzazione - dichiarò il vice questore Matteo Bonanno - stava monopolizzando il mercato locale».
La rete di pusher, spiegò il pm Brandini, era una sorta di «cooperativa dove non c’era un capo e talvolta si litigava», ma ciò nonostante, sottolineò Bonanno, preoccupante era la loro «iperattività».
Per il resto, c'è la nuova udienza del processo per estorsione davanti il GIP del Tribunale di Marsala, Dottoressa Amato, a carico di Pipitone Stefano (estorsione Trapani), assistito da Vito Cimiotta e Stefano Pellegrino. Ed infatti dopo le conclusioni della difesa e del PM dello scorso Marzo, il GIP aveva disposto una integrazione probatoria, nello specifico, disponendo l'audizione del Maresciallo Furia ed una nuova perizia fonica da parte della Polizia Scientifica di Roma, nella persona del Sovrintendente Delfino. Ooggi la difesa ed il PM, anche alla luce delle nuove risultanze, dovranno riconcludere.
E' prevista sempre per oggi la sentenza di primo grado.
Davanti al Gip si presenta l'ex sindaco di Castelvetrano, Gianni Pompeo. Il reato contestato è “abuso d'ufficio” La Procura di Trapani ha chiesto il rinvio a giudizio per una vicenda di affidamento diretto dei servizi di trasmissione delle sedute del Consiglio a una emittente locale. Pompeo è difeso dal sindaco di Marsala Giulia Adamo: “Non dobbiamo esagerare – ha detto – e pensare che basti una comunicazione giudiziaria per estromettere la gente dalla politica. Pompeo è stato sindaco di una città difficile come Castelvetrano. Quale sindaco non avrebbe rischiato di incorrere in un rinvio a giudizio per abuso d'ufficio? Io stessa – ha aggiunto – sono stata indagata, rinviata a giudizio e poi assolta per una stupidaggine alcuni anni fa. Cosa avrei dovuto fare nel frattempo, scomparire dalla vita politica? Dobbiamo smetterla di usare queste notizie come arma impropria in campagna elettorale”. In realtà Giulia Adamo è ancora sotto processo (forse le sfugge).