Il 21 luglio di due anni fa, chiamato a deporre nel processo a carico di un presunto usuraio, Mariano Vesco ritrattò quanto riferito ai carabinieri di Alcamo. Disse di essersi rivolto all'imputato solo tre o quattro volte mentre in precedenza aveva dichiarato che i rapporti erano durati diversi anni., dal 2000 fino all'estate del 2005. Vesco tentò anche di minimizzare sostenendo che gli interessi chiestigli a fronte dei prestiti erano bassi. Ai carabinieri aveva invece parlato di tassi altissimi. Sostenne inoltre di avere pagato le somme a titolo d'interesse solo dopo la dazione del prestito. Nel corso delle indagini aveva invece riferito che la consegna avveniva immediatamente. Le somme venivano calcolate sul titolo che avrebbe dovuto consegnare all'usuraio. Dichiarazioni differenti rispetto a quelle rese in fase di indagine agli investigatori che indagavano sul vasto giro di usura. A seguito della ritrattazione il Tribunale aveva disposto la trasmissione degli atti alla Procura, Vesco ha preferito definire la sua posizione con rito alternativo ed ha chiesto il patteggiamento. Ha beneficiato così di una riduzione della pena.