Era stato arrestato lo scorso 19 giugno, in contrada Cardilla,dalla polizia assieme a Giuseppe Barsalona, di 41 anni, proprietario del terreno in cui gli agenti individuarono la piantagione illegale, e a Vito Alessandro Saladino, di 31.
Licari, come ha spiegato il suo avvocato Salvatore Errera (giudice monocratico Riccardo Alcamo) quel giorno era in auto con Barsalona perché quest'ultimo gli aveva dato un «passaggio» e che gli aveva telefonato per un motivo assai diverso da quello per il quale sono, poi, scattati gli arresti.
Barsalona, infatti, aveva chiesto a Licari il noleggio di un'auto per il matrimonio della sorella. «In Tribunale - afferma l'avv. Errera - è emersa la completa estraneità di Licari e la vicenda, oltre ad averlo sconvolto, lo ha anche pesantemente condizionato nella sua attività commerciale».
Barsalona e Saladino, difesi dagli avvocati Vito Incalcaterra e Katia Adamo, hanno patteggiato la pena. Il primo è stato condannato ad un anno e 4 mesi di reclusione, il secondo a 8 mesi.