Sono accusati peculato. Nell'ultima udienza, lunedì, ha parlato il consulente della difesa, Giancarlo Iacomini, che ha detto che le somme che i due sono accusati di aver preso indebitamente "erano dovute" e pertanto i due imputati "hanno agito nel rispetto della legge". Il procedimento scaturisce da un’indagine riguardante alcune delibere, approvate dal Consiglio di amministrazione con le quali è stata autorizzata l’erogazione di alcune somme a favore dei due imputati e disei collaboratori per incarichi supplementari. Gli inquirenti contestano a Pavarini e Gambino di avere tratto in inganno gli altri componenti sulla legittimità e correttezza del provvedimento ed alla fondatezza delle obbligazioni debitorie. «Non ho rilevato nessun profilo d’illegittimità nelle delibere approvate », ha detto ieri il consulente, rispondendo alle domande dell’avv. Gioacchino Sbacchi, difensore degli imputati e ha detto anche di non avere rilevato alcuna duplicazione dei compensi in favore dei dipendenti. Il processo proseguirà il 15 ottobre.
PRIULLA. Si è aperto a Trapani il processo a carico di un sovrintendente della polizia, Gaetano Priulla, 56 anni, ex comandante della Squadra nautica della Questura, chiamato a rispondere dell'accusa di violenza sessuale. E' stato denunciato dalla moglie di un collega, che ha intrattenuto con lui una relazione. Quando due anni fa lei ha deciso di interrompere il rapporto, Priulla avrebbe dapprima minacciato di dire al tutto e poi - secondo la denuncia - avrebbe violentato la donna. Secondo la vittima, temendo ritorsioni, gli incontri nei quali sarebbe stata sottoposta ad abusi contro la sua volontà sono stati diversi. Addirittura in alcuni casi Priulla avrebbe minacciato la donna con un oggetto nascosto da un panno che avrebbe lasciato intendere essere un'arma da fuoco. Poi, la donna ha deciso di ribellarsi, e lo ha denunciato. Ma non finisce qui. Secondo gli inquirenti Priulla avrebbe minacciato ritorsioni contro il marito dell'ormai ex amante e dopo qualche mese l'avrebbe minacciata e pedinata per riprendere la relazione sentimentale. Il processo entrerà nel vivo il prossimo 5 novembre.
PECULATO ALL'ASP. Salvatore Mazzara, ex direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp, è chiamato a rispondere di peculato. Il dirigente è accusato di avere usato l’auto di servizio per finalità personali. Il luogotenente Francesco Ferlisi, sentito dai giudici, ha riferito che per raggiungere dalla Cittadella di Salute, da Castellammare, è possibile percorrere due percorsi alternativi. Il primo, attraverso la statale 87, si sviluppa su trentotto chilometri, mentre l’altro, attraverso l’autostrada, è lungo cinquantuno chilometri.L’auto di servizio avrebbe percorso più chilometri di quelli necessari.
BASILE. «Con questa storia non c’entro nulla. Non ho commesso alcun falso ideologico». E’ questa la dichiarazione resa, ieri, davanti al gup Annalisa Amato, dall’ex consigliere comunale Patrik Basile che, in qualità di titolare di un’agenzia di disbrigo pratiche automobilistiche, è rimasto coinvolto nell’indagine condotta
da carabinieri e Procura su una serie di truffe che sull’asse Italia-Germania sarebbero state attuate nel settore della compravendita di auto. Dodici le richieste di rinvio a giudizio sulle quali il gup dovrà pronunciarsi. A chiedere di essere interrogato è stato lo stesso Basile, per spiegare che nei suoi confronti gli inquirenti avrebbero preso un «abbaglio». L’ex consigliere ha spiegato di non avere rilasciato un documento sostitutivo di circolazione ma di avere ricevuto una delega da parte di un cliente.