Per gli indagati è iniziata l'udienza preliminare, che continua oggi, ma, a sorpresa, come parte offesa non c’è solo il 42enne cuoco marsalese Vito Sammartano. Nell’atto d’accusa della Procura contro i 14 carabinieri rimasti coinvolti nell’indagine della sezione di pg della Guardia di finanza sulle violenze che sarebbero state commesse, nel 2011, su persone fermate per controlli di routine, dai militari della caserma di Pantelleria sono contenuti anche altri episodi dello stesso genere. E in un caso, c'è un fermato che racconta di essere stato costrett a denudarsi. Si tratta di una decina di persone. Ed oltre a Sammartano, a chiedere di costituirsi parte civile è un giovane di Pantelleria, Massimo Barbera, autista, 34 anni. Anche lui secondo l’accusa, all’alba del 10 luglio 2011, fu picchiato quando si recò in caserma per capire come mai l’amico (Sammartano) non era stato ancora rilasciato. A formalizzare la richiesta di costituzione di parte civile è stato nel corso della prima udienza davanti al gup Vito Marcello Saladino, l’avvocato Gaetano Di Bartolo. Altre «parti offese» potrebbero seguire l’esempio di Sammartano e Barbera all’udienza di oggi. Ai 14 carabinieri vengono contestati, a vario titolo, diversi reati. Dalle lesioni al sequestro di persona, dal falso in verbalizzazioni all’omissione di atti d’ufficio e di denuncia e infine al favoreggiamento. Il rinvio a giudizio è stato chiesto per Claudio Milito, Luca Salerno, Lorenzo Bellanova, Rocco De Santis, Stefano Ferrante, Cristian Petraglia, Salvatore Carbone, Giovanni Capuano, Giuseppe De Gennaro, Antonio Belzaino, Giuseppe De Rosa, Francesco Castellana e Giuseppe Liccardi. Quest’ultimo all’epoca dei fatti comandante di stazione. Il divieto di dimora a Pantelleria fu disposto dal gip disposto per Milito, Salerno, Bellanova, De Santis e Ferrante. Per costoro, e per Petraglia, ritenuti gli autori delle violenze, era stato chiesto l’arresto. Agli altri sette militari si contesta di non aver denunciato i fatti. Medesima accusa viene mossa anche al capitano Dario Solito, all’epoca dei fatti comandante della Compagnia di Marsala, da cui dipende la stazione di Pantelleria. Anche per l’ufficiale è stato chiesto il rinvio a giudizio. Tra gli avvocati difensori, Paolo Paladino, Angelo Vita e Stefano Pellegrino. Ieri, alcuni imputati (Capuano e Bellanova) hanno reso dichiarazioni spontanee. Oggi potrebbe chiedere la parola anche il capitano Solito.