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09/11/2012 05:08:54

Estorsione ad Alcamo, un rinvio a giudizio. Rapina ad un furgone della Tnt, tutti condannati

Avrebbe tentato di estorcere denaro ad una donna: «Se vuoi che ti lasci in pace devi consegnarmi cinquantamila euro».  Le indagini sono state avviate due anni fa a seguito di una denuncia presentata dalla vittima.  Maria Pirrone avrebbe ripetutamente molestato la vittima ed i suoi figli, con continue telefonate, dal contenuto intimidatorio. Si sarebbe appostata nei pressi dell'abitazione della donna seguendola durante i suoi spostamenti. Una condotta che avrebbe ingenerato nella vittima un grave stato di ansia e di paura, anche perchè, quando la vedeva in strada, in alcune occasioni, l'ha pure insultata.  Alla richiesta da parte della donna di essere lasciata in pace, Maria Pirrone avrebbe risposto chiedendo l'esborso di cinquantamila euro, dicendo che solo in quel caso avrebbe posto fine alle condotte moleste e persecutorie poste in essere ai suoi danni. . L'apertura del processo è prevista per il prossimo 18 giugno. L'imputata sarà assistita dall'avv. Nicolò Doria del Foro di Trapani.   Il dibattimento sarà presieduto dal giudice Emanuele Cersosimo.

RAPINA AL FURGONE TNT. Sono stati condannati i quattro palermitani che lo scorso anno furono arrestati dalla polizia con le accuse di rapina e sequestro di persona in quanto ritenuti gli autori del «colpo» attuato, il 10 aprile 2009, sull'autostrada A29, nel tratto tra Campobello e Mazara, ai danni di un furgone della Tnt. Il Tribunale ha condannato a 5 anni e 9 mesi di reclusione, nonché a 1800 euro di multa, Agostino Giuffrè, di 47 anni, Giuseppe Orlando, di 38, e Simone Chimento, di 45, mentre al 33enne David Maniscalco i giudici hanno inflitto 4 anni e 9 mesi e 1150 euro di multa. Un quinto imputato, Michele Cirrincione, è stato invece assolto. A difendere i personaggi alla sbarra, alcuni già con precedenti penali, sono stati gli avvocati Gianfranco Zarzana, Maurizio Savarese, Gaetano Turrisi e Angelo Formuso. Con il volto travisato da cappellini con visiera e occhiali scuri, quattro banditi, a cinque chilometri da Mazara, tagliarono la strada al furgone della Tnt, che trasportava vestiario e materiale informatico (computer, etc.) da consegnare a commercianti marsalesi, costringendo l'autista del mezzo a fermarsi. Poi, sia l'autista che il suo collega furono legati, imbavagliati e lasciati dentro un casolare nelle campagne di Campobello. A risalire all'identità dei presunti rapinatori fu la Squadra mobile di Palermo. Giuffrè e Chimento finirono in carcere, mentre Orlando e Maniscalco agli arresti domiciliari.

INCIDENTE A CORNINO, UN RINVIO A GIUDIZIO. Un giovane di 31 anni, Andrea Failla, di Custonaci, è stato rinviato a giudizio, dal gup di Trapani Corleo, con l'accusa di omicidio colposo. È ritenuto responsabile della morte di un ragazzo di 23 anni, Giuseppe Bongiardino, deceduto il 2 giugno dello scorso anno in un incidente stradale a Cornino. Failla, al volante della sua auto, una Renault Clio, avrebbe effettuato un manovra di svolta a sinistra al fine d'immettersi in una traversa, senza dare la necessaria precedenza. L'auto avrebbe invaso la carreggiata opposta urtando contro la moto condotta da Giuseppe Bongiardino che viaggiava in direzione opposta. Il giovane motociclista fu sbalzato dal sedile e finì a terra riportando ferite che si rivelarono fatali. Bongiardino morì durante il trasporto in ospedale. Il pubblico ministero Cristiana Macchiusi ha chiesto, al termine delle indagini, il rinvio a giudizio di Andrea Failla. Gli inquirenti contestano al giovane di avere tenuto una condotta imprudente e negligente e di avere violato le norme che regolano la circolazione stradale.  L'imputato sarò assistito dall'avv. Orazio Rapisarda.