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15/11/2012 05:41:09

Stalking in Capitaneria a Mazara, nuova udienza. Condannato un tunisino

Tra il 2008 e il 2009, la giovane militare avrebbe, infatti, subìto una lunga serie di atti persecutori ad opera del vice comandante della Capitaneria mazarese, il 42enne capitano di fregata Claudio Manganiello, mentre un collega di grado superiore, il capo di prima classe Gianluca Perrone, di 40 anni, avrebbe cercato di abusarne  durante i turni di servizio notturni.  Dalla sua denuncia è, quindi, scattata un’inchiesta - condotta dal procuratore Alberto Di Pisa e dalla sezione di pg della Guardia di Finanza - sfociata nel processo in corso davanti il Tribunale di Marsala (a presiedere il collegio giudicante è Gioacchino Natoli). Nell'ultima udienza in aula, il pubblico ministero Sabrina Carmazzi ha formalizzato, per quattro dei cinque imputati alla sbarra, anche la contestazione di due reati previsti dal codice penale militare di pace. «Gli stessi fatti - spiega il legale di parte civile Giampaolo Agate - integrano anche la violazione di due articoli del codice militare». A Manganiello e ai due sottufficiali della Capitaneria di Augusta che avrebbero tentato di convincere la Vaccari a ritirare la denuncia (il primo maresciallo Gualtiero Migliorini, di 46 anni, e il maresciallo capo Concetto Cappuccio, di 47) il pm ha contestato l’articolo 196. E cioè «minaccia o ingiuria a un inferiore in grado». Mentre al Perrone l’articolo 195 («violenza contro un inferiore»). E non è escluso, ha aggiunto il pm, che altri reati possano essere contestati a seguito delle altre deposizioni rese dai testimoni nel processo, che riprenderà oggi con altri testi della difesa.

STALKING, TUNISINO CONDANNATO. È stato condannato per stalking ad un anno e 4 mesi di carcere il 54enne tunisino Hedi Cherif. Il nordafricano, accusato di avere più volte minacciato e molestato sia l’ex moglie (Amel Khesouma) che i figli minori Hamed e Frj Dhie, lo scorso 2 marzo era stato arrestato dai carabinieri dopo aver fatto irruzione nell’abitazione dell’ex coniuge e averla messo a soqquadro. Ex moglie e figli, con l’assistenza dell’avvocato Salvatore Errera, si sono costituiti parte. Ai familiari vittime delle violenze il Tribunale ha riconosciuto un risarcimento danni di 15 mila euro. Nel processo, è emerso che più volte il tunisino, difeso dall’avvocato Nicola Sammaritano, aveva molestato ex moglie e figli. Ma l’episodio più grave si registrò lo scorso 2 marzo, quando si presentò a casa e dopo aver distrutto il citofono e vari suppellettili che si trovavano nel vano scala, tentò di aggredire l’ex coniuge minacciandola di morte. Anche alla presenza dei carabinieri, Hedi Cherif continuò a minacciare sia l’ex moglie che i figli.

OMICIDIO COLPOSO. Si apreo oggi a Trapani il processo per omicidio colposo a carico di Giuseppe Oddo, 22 anni. Sarebbe stata una sua manovra azzardata a provocate la morte di Vincenzo Listì, sergente dell'Aeronautica militare in servizio presso la base di Birgi, vittima di un incidente stradale un anno fa a San Vito Lo Capo. L'incidente è avvenuto il 15 agosto del 2011 sulla strada provinciale che conduce a San Vito. Oddo, alla guida di una Mercedes, avrebbe effettuato un'inversione di marcia, vietata in quel tratto, entrando in collisione con la moto condotta dal sergente, impegnato in quel momento in una manovra di sorpasso. Vincenzo Listì, 33 anni, originario di Corleone è deceduto poco dopo il ricovero presso l'ospedale Sant'Antonio Abate. Nel corso dei rilievi effettuati dagli agenti della polizia municipale di San Vito sarebbero emerse gravi responsabilità a carico dell'automobilista. Il pubblico ministero Sara Morri ha contestato a Giuseppe Oddo di avere effettuato una manovra vietata senza accertarsi, preventivamente, dell'eventuale presenza di altri mezzi. Una condotta ritenuta dagli inquirenti imprudente e negligente.I l dibattimento sarà presieduto dal giudice Emanuele Cersosimo L'imputato sarà assistito dall'avvocato Gioacchino Sbacchi, del Foro di Palermo.