Dopo avere ribadito che la nomina degli assessori si basa su un rapporto individuale e fiduciario, il Sindaco ha definito le modalità di dimissioni di tre dei quattro ex assessori ineleganti, poco opportune e irrispettose verso il Consiglio Comunale.
“Poco opportune – ha detto - perché sono state date motivazioni fuori luogo e non rispondenti alla realtà. Gli assessori hanno sostenuto che non hanno avuto la possibilità di esprimersi come avrebbero voluto per la resistenza della dirigenza. In questo modo, in maniera ingiusta, si vogliono scaricare le responsabilità sulla dirigenza, con la quale in questi mesi mi sono confrontato e sulla quale debbo dire che, fatte salve alcune criticità fisiologiche in ogni ente, funziona, ha funzionato con la precedente amministrazione e continua a funzionare con questa amministrazione. Ne’ gli ex assessori possono dire che non sono state seguite le direttive di programma. Ieri ho avuto una riunione con i dirigenti ed alcuni funzionari ed ho detto loro di continuare a lavorare come hanno fatto finora, perseguendo gli obiettivi assegnati dagli assessori passati, da quelli presenti e da quelli che arriveranno in futuro”.
Il Sindaco ha definito “offensivo nei confronti del Consiglio comunale il comportamento tenuto da tre assessori, che, non avendo avuto la parola in Consiglio, si sono alzati e se ne sono andati”.
Ancora sulle dimissioni il Sindaco ha fatto una considerazione: “Si è voluto far passare il messaggio che le dimissioni sono frutto di una decisione assunta autonomamente dagli assessori. Mi chiedo: se le motivazioni delle dimissioni sono quelle indicate nelle lettere – motivazioni gravi – perché gli assessori non sono venute da me e le hanno presentate d’iniziativa loro? A due assessori ho sollecitato le dimissioni perché si stavano creando situazioni di conflittualità interna alla giunta e con la dirigenza ed ho notato che ulteriori situazioni di rottura si stavano creando con il Consiglio Comunale. Ad un altro assessore è stato rappresentato che la nomina aveva sin dall’inizio una scadenza temporale. Un altro assessore evidentemente ha ricordato da sé che la nomina aveva una scadenza temporale e pertanto ha ritenuto di presentare autonomamente le dimissioni”.
Sul futuro dell’amministrazione il Sindaco dopo avere ribadito che non ha alcuna intenzione di dimettersi, ha detto: “l’attività amministrativa continua secondo gli obiettivi condivisi con gli assessori passati, con quelli presenti e con quelli futuri. Adesso – ha aggiunto – lavoriamo per sostituire i pezzi mancanti. Entro dieci giorni saranno nominati i nuovi assessori. Ho già qualche idea. La scelta questa volta deve essere un po’ più attenta”.
10,00 - Oggi si saprà qualcosa in più sulla grave crisi politica che ha colpito il Comune di Trapani con le dimissioni di ben quattro assessori.
In mattinata, infatti, parlerà in conferenza stampa il Sindaco Vito Damiano, e chiarirà quale sarà il futuro della città, che pochi finora hanno capito. Eletto con il solo Pdl, Damiano ha rotto subito con l'ex Sindaco Fazio. Ora sembra aver rotto con D'Alì, ma alcuni dicono che in realtà i nuovi assessori saranno sempre in quota del Senatore. Su tutti si fanno i nomi di Cettina Spataro - per lei sarebbe un ritorno - e di Livio Marrocco, in virtù di un tentativo di allargamento della maggioranza di governo. Ma altre fonti dicono che Damiano è in preda al "Monti - delirio" e vuole fare un governo tecnico, una specie di governo di salute pubblica. I suoi alleati (?) hanno bocciato la cosa: o si fa come diciamo noi o te ne vai a casa. E Damiano potrebbe pensare seriamente alle clamorose dimissioni, a pochi mesi di distanza dal voto.
Insomma sono tanti gli scenari, e tanta la confusione. Per dirla con Nino Grignano (Pd) la domanda è: " Chi sono i compagni di processione di Damiano?". Questa è la domanda dalle cento pistole dopo le dimissioni degli assessori Salvatore Savalli, Michele Augugliaro, Rosalia Citrolo e Maria Pia Incarbona. Una risposta può essere data soltanto dal sindaco.
I partiti che l'hanno finora sostenuto chiedono una svolta: meno poteri ai dirigenti, più collegamento con i gruppi consiliari. Al momento ci sono solo due assessori in carica: Francesco Mazzara ed Antonino Giglio. Poi c'è una grande partita sottobanco che si gioca per la gestione delle società partecipate, tra cui la "Trapani Servizi", la Megaservice, l'azienda muncipale dei trasporti.
La potenziale maggioranza a sostegno di un Damiano bis potrebbe contare su 18 consiglieri, contro 12 dell'opposizione. Ne farebbero parte il Pdl (6 consiglieri), I Riformisti (2 consiglieri), il Movimento Popolare Trapanese (3 consiglieri) ed il gruppo dell'Mps (3 consiglieri) collegato all'on. Paolo Ruggirello, rieletto all'Ars con la Lista Musumeci. Rimane in attesa Fli (che ha un consigliere). All'opposizione Grande Trapani, Lista Fazio e Pd.