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04/12/2012 21:20:37

Scrive Enzo, sulla fruizione dei beni culturali di Marsala

Ora,nella semplice condizione di cittadino, mi chiedo che fine hanno fatto le iniziative intraprese per la fruizione dei nostri beni culturali. Nella pubblica amministrazione locale, utilizzando un cospicuo contributo regionale, negli anni passati si pensava di dotare il nostro museo civico di un catalogo informatizzato conforme alle direttive e alle schede ministeriali appositamente emanate per i beni culturali.
Mi permetta, per quanto possa apparire pedante, di fare un breve riepilogo: la Regione anni addietro assegnava al Museo civico di Marsala una certa somma che, grazie alla disponibilità della Giunta Galfano, venne ripartita in varie voci di spesa nell’ambito del medesimo progetto che contemplava la dotazione del Museo civico di sistemi informatici in grado di includerlo in una rete museale di buon livello con non poche ricadute anche turistiche.
I progettati lavori iniziavano solo dopo l’acquisizione del nulla osta della Soprintendenza in merito al sistema che si voleva adottare (software SaMiRa per la gestione delle schede ministeriali). La progettualità comprendeva anche la formazione del personale che avrebbe gestito l’intero sistema.
Inoltre uno specifico software avrebbe irradiato per l’intero Complesso San Pietro un segnale radio circa le notizie catalografiche dei reperti/cimeli posseduti così accessibili ai visitatori attraverso un palmare da consegnare loro al momento dell’ingresso nella struttura.
Tutte le previsioni progettuali furono realizzate durante tutta l’Amministrazione “Carini”. Verso la fine di questa, piuttosto che procedere con la “naturale inaugurazione” dell’intero sistema si assunsero sostanzialmente due valutazioni di metodo e cioè l’opportunità di attendere ancora qualche mese a causa della ormai prossima e definitiva sistemazione della sezione archeologica e l’imminente subentro della nuova Amministrazione.
Avvenuto ciò, ad oggi nulla pare sia stato fatto nonostante lo scrivente, già prima di andare in pensione, avesse provveduto: a) definire l’inserimento dei dati relativi alla sezione Risorgimentale; b) abbozzare i dati relativi alla sezione archeologica allora in attesa della definitiva sistemazione, (a tal proposito si rammenta una precisa interrogazione consiliare); c) formare opportunamente il personale attraverso uno specifico corso tenutosi a Bologna; d) coprire l’intera struttura di San Pietro con un segnale Wireless mediante diversi ripetitori strategicamente ubicati; e) blindare i venti palmari (acquistati con denaro pubblico) con un software in grado di impedire modifiche, anche involontarie, alla banca dati.
Ed altro ancora era stato predisposto. Oggi invece non si riesce nemmeno a consultare le schede ministeriali della sezione risorgimentale attivate a prova del funzionamento dell’intero sistema!
Buttare immotivatamente alle ortiche diverse decine di miglia di euro non è certo un modo per rendere un servizio alla città!

grazie per la cortese attenzione

Enzo