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06/12/2012 03:44:22

La chiusura del Manifesto, i botti, il nucleare

 "Per un'informazione libera, democratica e di sinistra, per un'alternativa a un sistema sociale e politico ingiusto e insensato", il Manifesto chiede il sostegno dei lettori.  Il giornale, anche per la riduzione dei finanziamenti pubblici alla stampa, rischia di chiudere se non troverà nuovi lettori o nuovi finanziatori.

 Da tanti anni ho abbandonato l'illusione della sinistra radicale, eppure la notizia che il manifesto possa chiudere mi lascia l'amaro in bocca. La libertà di stampa é una cosa troppo preziosa perché si possa restare senza una sua voce. Non ha importanza se non siamo seguaci di quel tipo di informazione politicamente indirizzata; é importante avere la possibilità di leggere anche quella per capire la complessità della società.

 Come spesso capita, quando i soldi vengono a mancare i problemi si acuiscono. Cosicché alla crisi finanziaria del giornale si é accompagnata una frattura tra una parte dei collaboratori e la dirigenza. Alcuni eccellenti giornalisti se ne sono allontanati:  Vauro, Marco D'Eramo e Rossana Rossanda. Si dirà che i fuorusciti si ricicleranno in altre testate e il loro valore non sarà perso. Ma non é la stessa cosa trovare in edicola una testata che li raggruppi tutti e andare a scovare questo o quel profugo del giornale in altre testate.

 I botti

 Mentre eravamo davanti al panificio, abbiamo sentito un gran botto, e ci siamo tutti voltati di colpo per vedere. Abbiamo capito subito che era un petardo lanciato da qualche ragazzo. Uno di noi ha detto: "Una volta i botti si sparavano a Carnevale". Un altro ha risposto : " Oggi é sempre Carnevale".

 A volte una frase secca é più esplicativa di un saggio.

 Il nucleare é pericoloso

 La giunta Crocetta é ai primi respiri e già cominciano i contrasti tra i suoi componenti. L'assessore Zichichi ha dichiarato che sogna una Sicilia con tante centrali nucleari. Il presidente Crocetta ha comunicato che non se ne parla nemmeno.

 Il nucleare é davvero pericoloso, se basta parlarne per creare un caso.