Il prossimo 17 dicembre tutti gli alberghi della regione (circa 1200) effettueranno una giornata di lutto tenendo le luci spente. Gli imprenditori chiedono un "trattamento paritario a quello riservato ad altri settori, con l'introduzione delle zone franche", "una politica di tributi locali che aiuti gli imprenditori a sostenere la concorrenza estera" e l'apertura di un tavolo di crisi con il governo della Regione Siciliana e gli amministratori locali. I flussi turistici nell'isola si sono fortemente ridotti e rimangono vuoti circa il 70% dei posti letto disponibili in un anno. "Abbiamo appena consegnato un promemoria - dichiara Nico Torrisi presidente di Uras/Federalberghi Sicilia - di questioni urgenti all'assessore Vanchieri, che si e' impegnato a portarlo in giunta la settimana prossima. Questo sara' la cartina al tornasole dell'impegno del governo della Regione nei confronti del turismo". "Vogliamo una politica di defiscalizzazione per le imprese del turismo - dice Nicola Farruggio, vice-presidente Uras/Federalberghi Sicilia - Non serve a nulla il finanziamento agevolato perche' non esiste piu' un utile aziendale. Lavorare a Tunisi, in Croazia, in Francia, a Cefalu' o a Taormina, non e' la stessa cosa per l'impresa turistica. Mentre il cliente confronta servizi e prezzi come se fossero la stessa cosa! Non e' la stessa cosa, neanche per la qualita' dei nostri territori, ne' per il costo del lavoro, ne' per le tasse che si pagano, ne' per i servizi che erogano o non erogano, per i parcheggi, per la tutela del paesaggio etc, etc,... A queste condizioni - conclude - la concorrenza e' impossibile!".