Il Tar di Palermo, però, a seguito del ricorso curato dagli avvocati Giuseppe Gruppuso e Piero Saladino, ha ribaltato quella decisione, sentenziando che fu «errato il criterio di calcolo seguito per demarcare lo sbarramento dei voti attribuiti alle liste». Approdano così a Sala delle Lapidi di Palazzo VII Aprile Guglielmo Anastasi e Pino Cordaro. A far loro posto sono Gaspare Galfano (Pd) e Salvatore Accardi (Udc), entrambi approdati tra i banchi del Consiglio non in prima battuta, ma a seguito delle dimissioni dei consiglieri nominati assessori dal sindaco Giulia Adamo. L’ufficialità dell’insediamento di Anastasi e Cordaro è arrivata nel corso dell'ultima seduta con un ordine del giorno aggiuntivo diramato dal presidente dell’assemblea cittadina, Enzo Sturiano. Dopo la «surroga», si passerà, come previsto dalla legge, all’esame delle eventuali «ipotesi di incompatibilità alla carica». Ma quali posizioni politiche avranno in Consiglio Anastasi e Cordaro? Forza Marsala è una lista che ha fatto parte della coalizione che ha sostenuto l’elezione del sindaco Giulia Adamo, ma che adesso potrebbe anche fare scelte diverse. Nella lista Forza Marsala allora si candidò, a sorpresa, anche Patrik Basile, che nel 2007 era stato eletto con i Verdi. Per "risarcire" la lista dalla mancata elezione dei due consiglieri il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo, aveva nominato l'ispiratore della lista, l'avvocato Nino Sammartano, consulente legale gratuito del Comune. Carica non sufficiente, dato che qualche settimana fa Sammartano è stato inserito (dopo una procedura ad evidenza pubblica che prevedeva la selezione in base ai titoli) nel "Nucleo di valutazione" del Comune di Marsala. Con l’ingresso in Consiglio di Anastasi (ex assessore provinciale di Forza Italia, poi passato con Noi Sud) e Cordaro (ex ispettore di polizia in pensione, per qualche decennio braccio destro dei vari dirigenti del locale Commissariato) potrebbe registrarsi qualche scossa di assestamento nel quadro politico locale. La decisione del Tar, se non proprio scontata, appariva molto probabile. Anche perché già in precedenza, per un caso analogo (ricorso di candidati al Consiglio comunale di Campofranco), i giudici amministrativi hanno optato per il criterio stabilito nella nota interpretativa emanata il 9 maggio scorso dall’assessorato regionale Autonomie locali e Funzione pubblica.
Una nota che, di fatto, fu ignorata dall’ufficio elettorale centrale marsalese.