Le sentenze hanno interessato diversi Comuni siciliani e alla fine Palazzo d'Orleans, dopo aver incassato una bocciatura dopo l’altra, è corso ai ripari. Si è rivolto in appello al Cga e per evitare una raffica di contenziosi ha dovuto dare il
via libera all'apertura di nuove strutture, nonostante secondo le associazioni di categoria gran parte del territorio in Sicilia sia saturo,con un milione e 300mila
metri quadri di superficie di vendita autorizzata. Adesso spetterà al governo regionale stabilire come agire
In attesa dell’intervento del governo, però, alla Regione l’ordine è liberalizzare. C'è primato particolare alla provincia di Catania, che supererà presto Oslo nella classifica europea delle zone con la più alta densità di centri commerciali».
Sulle richieste che attendono il via libera c’è comunque grande riserbo.
Di fatto, però, è sfumato il tentativo dell'ex governo Lombardo di limitare le aperture di nuovi centri commerciali riducendo i margini del cosiddetto contingentamento, un criterio basato sostanzialmente sul rapporto tra superficie di vendita e potenziali clienti in determinati bacini che abbracciano più province.
Secondo i giudici, che si sono basati sulle direttive Ue e sul decreto «Salva Italia» del governo Monti, il limite «è in aperto contrastoconla più recente normativa
nazionale che, in recepimento di quella comunitaria, ha introdotto un principio generale a tutela della concorrenza, che garantisce la piena libertà di iniziativa economica e contrasta l'introduzione di limiti e contingentamenti ». Lo stesso tribunale ha scritto però che «limitazioni sono astrattamente possibili purché non si fondino su quote di mercato predefinite o calcolate sul volume delle vendite ».
Con 34 grandi centri commerciali e un milione e 300 mila metri quadrati di superficie di vendita, la Sicilia è tra le prime regioni del Sud per presenza della grande distribuzione.
Solo a Palermo negli ultimi cinque anni sono nati tredici centri commerciali tra grandi e medie strutture. Nell’Isola sono ormai presenti le insegne più rinomate.
Dai potenti marchi francesi come Auchan e Leroy Marlin, fino ai colossi svedesi come Ikea, passando per Ipercoop, Conad e Rinascente. E sono
tante le strutture pronte a sorgere, dalla Policentro a Partinico, nel Palermitano, mentre un altro centro dovrebbe vederela luce a Mazara del Vallo. Al momento, però, il primato assoluto per superficie di vendita autorizzata spetta a Catania, dove tra settore alimentare e non alimentare sono stati realizzati 396.351 metri
quadri di centri commerciali.
Dopo Catania è Palermo la seconda provincia per superificie di vendita autorizzata, con 215.618 metri quadri. Agrigento è a quota 106.897, Messina si attesta
sui 140.825 mentre Caltanissetta sfiora i 45 mila metri quadrati. Enna ha raggiunto la soglia dei 26.584 metri quadrati mentre Trapani risulta una delle poche zone dove ci sono margini per la costruzione di nuovi punti vendita della grande distribuzione, con 18.893 metri quadri autorizzati.
Questa situazione diversa da provincia a provincia è dovuta pure al fatto che, secondo l’assessorato alle Attività produttive, circa un Comune su due nell’Isola è inadempiente nella programmazione urbanistica commerciale richiesta dalla legge.