Secondo la Confcommercio ogni famiglia spenderà in medio 359 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di 5,6 miliardi, pari al 18% del fatturato. I saldi invernali rappresentano il 18% della spesa totale del settore abbigliamento e calzature.
Per la Cidec, la Confederazione Italiana dei Commercianti, sarà una stagione "molto attesa" da negozianti e consumatori ma ancora nel segno della crisi. Secondo il monitoraggio del Centro Studi Cidec, la tendenza è al ribasso di almeno un -8/-10% rispetto alla passata stagione, ma i saldi rappresenteranno pur sempre una boccata di ossigeno in un anno di fortissima crisi dei consumi.
La Cidec ha stilato anche un identikit del consumatore medio:. Verso gli outlet con prodotti griffati, o comunque di marca, si orientano in prevalenza gli uomini, giovani e giovanissimi (in prevalenza under 35). Attendono i saldi per gli acquisti anche le famiglie, in particolare quelle delle regioni del centro Italia e del sud. Qui i capi più gettonati sono quelli per bambini, negozi in cui la tendenza all'acquisto è più fortemente marcata nei primi giorni di saldi, con la 'caccia' alla taglia. “Ad ogni modo - conclude il presidente Esposito - i saldi necessitano di una riforma radicale. Il sistema è superato e non tiene conto della crisi dei consumi degli ultimi anni. Da tempo auspichiamo saldi all’americana, con facoltà del commerciante, nei periodi festivi di maggiore afflusso dei consumatori, di organizzare vendite speciali".
HELG. ''Fortemente preoccupato'' e' Roberto Helg, presidente di Confcommercio Palermo. Anche la sua azienda fondata nel 1974, pilastro del settore argenterie, cristallerie ed arredamento per interni ed esterni, un pezzo di storia economica del capoluogo siciliano, non ce l'ha fatta e ha dichiarato fallimento. ''Senza il rilancio delle infrastrutture, del turismo e di tutto quello che sta attorno all'economia reale - dice - non c'e' soluzione per il risveglio di Palermo e della Sicilia. La situazione e' nera e un numero sempre maggiore di aziende non riesce piu' ad andare avanti a fronte di un aumento delle tasse e delle spese e di una netta contrazione dei ricavi''. ''Nonostante le vendite promozionali autorizzate - prosegue - a Palermo abbiamo registrato un calo nelle vendite del 15-20% durante il periodo natalizio e anche l'avvio della stagione dei saldi non ci fa ben sperare''. Complici temperature primaverili, infatti, i commercianti si sono trovati ''magazzini strapieni da svuotare e la necessita' di fare cassa per pagare i fornitori - ammette il presidente di Confcommercio Palermo -. La conseguenza e' che molti partiranno con percentuali di sconto elevate, persino del 40-50%, segno di una crisi che morde forte'' conclude.