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08/01/2013 09:08:04

Scrive Ignazio Bascone: una lettera aperta al Sindaco di Mazara sul "palazzaccio"

L’orrido edificio, realizzato quarant’anni fa nel silenzio della intellighenzia mazarese, degli Ordini Professionali, della Sovrintendenza e della semplice cittadinanza, ha sfregiato una delle piazze più belle della Sicilia.

Ciò non obbliga però ad accettare supinamente in cambio, un edificio ristrutturato palesemente modesto e inadeguato. I motivi per cui ho maturato tale convincimento sono i seguenti:

1. La demolizione della torretta e dell’avancorpo a sbalzo dell’orrido esistente non diminuisce l’insistenza della facciata, per cui essa, come prima, è eccessiva;

2. La conservazione dello scalone d’ingresso dichiara una visione della cosa pubblica sovrastante la comunità e le importanti architetture, tutte con accesso a raso, che si affacciano sulla piazza; inoltre impedisce il libero accesso ai portatori di handicap, costretti ad una entrata secondaria;

3. Il progettista-consulente, l’otto dicembre 2011, su Mazara on Line, per dissimulare le scorrette proporzioni dell’edificio, affermò: “Il terzo e quarto ordine, leggermente arretrati su un piano sfuggente con la loro finitura in stuccone , a ricordo dei Palazzi della tradizione, a voler neutralizzare la fastidiosa dissonanza altimetrica”; mentre per richiamare le vicine costruzioni disse: “la grande cornice in pietra arenaria bocciardata… che segna con forza e equilibra con l’altezza del Seminario”- “pannelli scultorei al secondo ordine…”-“… equilibrano con le aperture quadrate del Palazzo Vescovile”. Tali “trucchi” denotano con evidenza il tentativo, vano, di rimediare alle errate proporzioni dell’edificio;

4. La simulazione fotografica mostra un prospetto anonimo in cui vengono previsti “pannelli scultorei al secondo ordine…” il cui uso, risalente al liberty o al neo-classicismo, è a dir poco anacronistico;

5. L’affermazione del progettista-consulente, sempre su Mazara on Line: “…Si tratta di un progetto le cui qualità andranno verificate ad esecuzione avvenuta …” getta un’ombra di dubbio sulla felice riuscita dell’opera;

6. La ristrutturazione di un edificio esteticamente e funzionalmente malsano, figlio di una politica incapace di pensare al bene della città e dei suoi abitanti è non solo improponibile ma neppure giustificabile con motivi economici.

Esprimo quindi la mia contrarietà al Suo progetto.

Ribadisco la convinzione che solo un concorso di idee svincolato dalle locali e modeste tesi possa generare una costruzione adeguata a Piazza della Repubblica con la sua storia e le importanti architetture che la cingono.

Questo è quanto volevo testimoniare affinché, a ristrutturazione avvenuta, non si dica, ancora una volta, che è stata compiuta nel silenzio e senza pareri contrari.

Distintamente
Ignazio Bascone