Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
28/02/2013 14:16:21

Assunzioni irregolari al 118 in Sicilia. Condannati 17 politici. C'è anche David Costa, dovrà risarcire 728.000 euro

I politici sono stati condannati a risarcire poco meno di 12 milioni e 500mila euro. David Costa, ai tempi componente della commissione sanità all'Ars, dovrà restituire 728.977 euro.  Il processo vede coinvolti anche l'ex presidente della Regione Totò Cuffaro (che dovrà risarcire 729.877 euro), Innocenzo Leontini (598.612 euro), Carmelo Lo Monte (598.612 euro), Antonio D'Aquino (729.877 euro), Francesco Scoma (729.877 euro), Francesco Cascio (729.877 euro), Fabio Granata (598.612 euro), Mario Parlavecchio (729.877 euro), Giovanni Pistorio (729.877 euro).Michele Cimino dovrà restituire 598.612 euro

Condannati anche gli altri componenti dell'allora commissione Sanità dell'Ars Santi Formica (729.877 euro), Nino Dina (729.877 euro), Giuseppe Basile (729.877 euro),, Giuseppe Arcidiacono (729.877 euro), Giancarlo Confalone (729.877 euro) e Angelo Stefano Moschetto (729.877 euro).

Le indagini, così come scrive la Gazzetta del Sud, hanno accertato che in prossimità delle elezioni regionali del 2006, "senza alcuna preventiva verifica di utilità ed economicità", e nonostante fosse stata prevista per legge la non prorogabilità della convenzione oltre il 31 dicembre 2005, il presidente della Regione, gli assessori regionali e i deputati,"avevano disposto sia il potenziamento del numero delle ambulanze, quasi raddoppiandolo (da 167 a 280), sia la diminuzione, da 36 a 30, del monte ore settimanale del personale già in servizio".

La Procura regionale della Corte dei conti ha contestato loro di "aver causato un danno erariale, solo per il biennio 2006-2008, di 37 milioni di euro", derivante dal "potenziamento arbitrario del servizio di emergenza ed urgenza 118", all'epoca gestito dalla Sise, società partecipata dalla Croce rossa italiana, a cui la Regione Siciliana aveva affidato mediante convenzione il servizio.