Tra loro il sovrintendente Vito Aiello, di Castelvetrano e Salvatore La Rocca e Vito Gambino entrambi in servizio al Commissariato di Sciacca. Per il sovrintendente Vito Aiello la giustizia è arrivata troppo tardi. Nel gennaio 2012, infatti, l'agente è stato stroncato da un male incurabile. Tutto ebbe inizio dalla rimozione forzata di un'automobile parcheggiata davanti un passo carrabile. Fu la proprietaria dell'automobile ad accusare i tre poliziotti di falso. Tutto si è concluso con l'assoluzione con formula piena.
TRUFFA E PECULATO. È slittata al 23 aprile l'audizione dei primi testi nell'ambito del processo a carico Ignazio Maltese, giardiniere capo del Comune di Trapani, chiamato a rispondere di truffa e peculato. Il rinvio s'è reso necessario a seguito di un impedimento dei giudici.
SCOMMESSE. Il fatto non costituisce reato. Con questa motivazione, il giudice Benedetto Giordano ha assolto a Trapani Valerio Cernigliaro e Baldassare Grassa, titolare e preposto di una sala giochi, dall'accusa di raccolta abusiva di scommesse.
TRUFFA ALLE ASTE GIUDIZIARIE. Con le arringhe degli avvocati Giovanni Gaudino e Salvo Lo Greco («assoluzione o minimo della pena») si sono conclusi gli interventi difensivi nel processo, con rito abbreviato, che davanti al gup Annalisa Amato vede imputati - per una serie di truffe che sarebbero state attuate con «aste fantasma» al Tribunale di Torino - il 55enne ex carabiniere Salvatore Lombardo e il fratello Giovanni Lombardo, di 48 anni. Per entrambi il pm Scalabrini ha chiesto la condanna.
Nello stesso procedimento sono coinvolti anche altri due marsalesi, Carlo Genna, di 54 anni, e Antonio Maniscalco, di 57, carrozziere, che afferma di essere una vittima della truffa e non uno degli autori. Per Genna e Maniscalco chiesto il rinvio a giudizio. La decisione del gup è attesa per il 26 marzo.
L'indagine è stata condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura. Diciassette le «vittime» di truffe individuate dagli investigatori, tutte convinte di poter fare ottimi affari comprando a prezzi «stracciati» automobili, motociclette, imbarcazioni da diporto motori fuoribordo e altro. Per Salvatore Lombardo il pm ha chiesto la condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione, mentre per il fratello Giovanni sono stati invocati 2 anni e 8 mesi. Per entrambi, comunque, il pm ha chiesto l'assoluzione dall'imputazione di associazione per delinquere.