Il procedimento giudiziario scaturito dall’operazione antimafia Golem II, che portò nel 2010 all’arresto di 18 persone, vede imputati - oltre al capo di Cosa Nostra - Maurizio Arimondi, Calogero Cangemi, Lorenzo Catalanotto, Tonino Catania, Giovanni Filardo, Leonardo Ippolito, Marco Manzo, Antonino Marotta, storico capo bastone della famiglia castelvetranese, morto mercoledì scorso all’eta di 86 anni, Nicolò Nicolosi, Vincenzo Panicola, Giovanni Risalvato, Filippo Sammartano e Giovanni Stallone, che devono rispondere, a vario titolo, di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di società e valori, estorsione, danneggiamento e favoreggiamento personale. Nel corso dell’ultimo dibattimento è stato chiamato a testimoniare in videoconferenza il collaboratore di giustizia Manuel Pasta, arrestato nel blitz antimafia “Eos” del dicembre 2008, è stato un membro di spicco della cosca di Resuttana, legata ai Lo Piccolo. Ritenuto il gestore del racket del pizzo per conto dei boss di Tommaso Natale, dopo alcuni mesi dal suo arresto iniziò a raccontare tutti i segreti del clan. Il teste ha riferito dei rapporti tra Salvatore e Giuseppe Biondino e Matteo Messina Denaro, da loro stessi ha appreso dell’esistenza di alcuni pizzini che i due hanno scambiato con il boss. Non ha testimoniato perchè assente l’altra teste Micol Richichi, sarà ricitata dal Pm alla prossima udienza. Il Tribunale ha incaricato il perito Caiozzo di procedere alla trascrizione di due videoriprese frutto di indagini. L’avv. della difesa Celestino Cardinale ha fatto istanza al Tribunale per ascoltare Salvatore e Giuseppe Biondino. Su questa richiesta della difesa e sulla programmazione delle discussioni finali si deciderà alla prossima udienza fissata il 23 aprile alle ore 10.00.
Riprende oggi invece il processo che mira alla confisca di beni all'ex deputato della Dc, Pino Giammarinaro, al quale nell'operazione Salus Iniqua sono stati sequestrati beni per 35 milioni di euro. Oggi sarà chiamato a deporre l'ex sottosegretario alla Pubblica Istruzione Giuseppe Pizza che avrebbe avuto un ruolo importante nella trattativa per la candidatura di Sgarbi a sindaco. Nell'ultima udienza hanno parlato l'ingegnere Vincenzo Leone, capo dell'Ufficio tecnico comunale di Salemi, e Bartolomeo Caruso, ex responsabile del Settore finanziario. Hanno detto che non ci sarebbe stata nessuna pressione o intromissione da parte di Pino Giammarinaro nella gestione amministrativa del Comune di Salemi.
Il primo ha parlato invece di gravi scontri con l'ex sindaco Vittorio Sgarbi ed il vice sindaco Antonella Favuzza in relazione alla gestione del progetto Case ad un euro lanciato dall'amministrazione comunale. Sembra che gli amministratori premessero per velocizzare l'iter. Sgarbi e Favuzza si sarebbero lamentati per l'eccessiva burocratizzazione scontrandosi con il dirigente comunale. È invece slittata, ad altra data, l'attesa audizione del fotografo Oliviero Toscani, ex assessore comunale di Salemi, che lasciò l'amministrazione in aperta polemica con l'allora sindaco Vittorio Sgarbi, denunciando gravi intromissioni da parte di Giammarinaro. Dichiarazioni che sarà chiamato a confermare in aula. Toscani sarà sentito il 14 maggio.