Quattro misure cautelari, di cui una in carcere sono state eseguite, stamani, dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Imperia, nei confronti di altrettanti soggetti colpevoli di aver "svuotato" una serie di società, di volta in volta opportunamente costituite e di aver "turbato" una gara di appalto indetta dal Comune di Pieve di Teco, nell'entroterra di Imperia.
I provvedimenti restrittivi sono scattati al termine di un'attività di indagine riguardante la gestione di diverse società, tutte operanti nel settore edilizio, nelle quali il sodalizio aveva cointeressenze.
Le indagini, anche di carattere tecnico, hanno accertato l’occultamento di risorse finanziarie da una società fallita per un ammontare pari a circa 1.180.000 euro, mediante prelievi ingiustificati dai conti correnti bancari societari, nonché la distrazione di beni strumentali per complessivi 118.000 euro, a favore di una delle società riconducibile allo stesso sodalizio criminale e prossima al fallimento. Gli indagati agivano con un preciso modus operandi consistente nello "spogliare" progressivamente le loro società, facendo migrare gli "asset" (trasferimento mezzi d’opera, passaggio dei dipendenti, continuazione di lavori in appalto e via dicendo) verso nuove compagini via via create, formalmente riconducibili a "teste di legno", ma di fatto direttamente amministrate.
Sono così emerse numerose nomine risultate fittizie, tutte di breve durata, di amministratore unico di una delle società, con l’unica finalità di ovviare ai previsti controlli antimafia della Prefettura, consentendo la partecipazione a gare di appalto pubbliche, facendo ricorso ad anomali ribassi d’asta, anche superiori al 40 per cento, giustificati dalla presentazione di preventivi di comodo redatti da imprese controllate e/o riconducibili al medesimo sodalizio.
Gli inquirenti ritengono che sia legato all'esclusione di una di queste società, da una gara di appalto, il tentativo di appiccare il fuoco alla porta di ingresso del Comune di Pieve di Teco. Sono in corso perquisizioni nell’imperiese e in Provincia di Agrigento.