Branciamore ha confermato in udienza di essere stato vittima di un ricatto, perchè gli è stato chiesto di pagare dei soldi - ha raccontato - per evitare che in un capitolo della biografia della pornostar Lea di Leo, che la casa editrice Imart di Marsala stave per pubblicare, si parlasse anche di un loro presunto incontro. "Ho pensato addirittura di pagare per tutelare la mia immagine" ha detto l'attore, famoso perchè ha avuto un ruolo nella fiction "I Cesaroni" su Canale 5.
"Tutto comincia nel Dicembre 2010 - racconta Branciamore - quando ho ricevuto una telefonata da parte di una casa editrice di Marsala. Loro al telefono tergiversavano, non erano chiari. Ma il senso della telefonata era quello: si parlava di me, e loro potevano fare qualcosa per evitarlo, ovviamente non gratis". Tutte storie inventate, afferma Branciamore: "Solo calunnie".
Branciamore è l'unico tra i vip citati nel libro e nel processo ad essersi costituito parte civile nel procedimento in corso a Marsala.
"Ho conosciuto Lea di Leo nel 2009 tramite i social network - racconta Branciamore - ci siamo incontrati e abbiamo avuto anche un rapporto sessuale. Nulla di eccezionale. E invece nel paragrafo del libro a me dedicato erano scritte cose incredibili e non vere". In particolare, pare che nel libro fosse scritto che il rapporto fu a tre, e che per Branciamore fu anche di natura omosessuale. "Nulla contro gli omosessuali - afferma l'attore - ma non è la mia inclinazione. Io sono etero".
All'inizio furono chiesti a Branciamore 30.000 euro, poi passati a 5.000 con la promessa di una percentuale sul ricavato. "Fui anche tentato di pagare per tutelare la mia immagine" afferma. Ma poi l'attore cambiò opinione parlando con il suo legale.
Ieri è stato ascoltato anche il calciatore Francesco Battaglia. Anche lui ha confermato le accuse. La prossima udienza è il 20 Maggio.