Condannato, ad un anno, anche il capitano Dario Smecca, ex comandante della compagnia della Guardia di Finanza di Trapani, accusato di avere coperto le irregolarità dei suoi collaboratori. . Il procedimento scaturiva da un'indagine condotta dagli agenti della sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato che ha portato all'arresto e alla successiva condanna del maresciallo Ernesto Fiorito, comandante del Nucleo mobile della Guardia di Finanza di Trapani.Malizia, Napoli e Smecca hanno beneficiato della sospensione condizionale della pena
L'inchiesta ha fatto emergere l'appropriazione indebita da parte di alcuni finanzieri di materiale sequestrato. Malizia era accusato, insieme con alcuni colleghi separatamente giudicati, di avere distratto rilevanti quantità di merce sottoposta a sequestro. Casamento era accusato in concorso con altri di avere chiuso un occhio in occasione di un controllo nei confronti di un venditore di cd e dvd contraffatti in cambio della consegna di cinquecento euro.
Malizia, insieme ad un collega separatamente giudicato, avrebbe accettato da Carlo Napoli, titolare di sale da gioco, un telefono cellulare al fine di consentirgli di accedere ad alcuni apparecchi posti sotto sequestro. Smecca, ex comandante della compagnia della Guardia di Finanza di Trapani, avrebbe coperto tutto disponendo l' apertura, nottetempo, dei plichi contenenti i reperti sequestrati e l' integrazione del materiale mancante al fine di coprire le responsabilità dei sottufficiali coinvolti nelle indagini.
OMICIDIO COLPOSO. Si apre oggi a Trapani il processo ad un medico, Vincenzo Zerilli, di 56 anni, rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio colposo. Il provvedimento è stato disposto nell'ambito delle indagini sulla morte di Antonina Leo, una donna di Calatafimi deceduta il 19 febbraio dello scorso anno. Zerilli, in servizio all'ospedale di Salemi, intervenuto presso l'abitazione della paziente ne avrebbe sottovalutato le condizioni omettendo di disporne l'immediato ricovero. Gli inquirenti contestano al medico di non avere adottato tutte quelle cure e cautele richieste dal caso. Zerilli avrebbe omesso di considerare e valutare tutti i fattori di rischio associati al quadro di grave insufficienza respiratoria acuta, quali obesità grave, diabete ed ipertensione. Non avrebbe attuato gli interventi terapeutici necessari. Avrebbe infine omesso di disporre il trasporto immediato della paziente in ospedale prestandole assistenza durante tale delicata fase ed, "anzi - rilevano gli inquirenti - rifiutando tale assistenza e cura durante il trasporto in ospedale della paziente medesima".