E’ stata una Finanziaria difficile, la più difficile della stagione della Sicilia. Sono stati tagliati tutti i capitoli di bilancio, ma devo dire che non è andata malissimo...
Cioè?
Non è stato versato moltissimo sangue: il precariato, la formazione professionale, hanno ricevuto le giuste attenzione.
Anche i contributi della famosa tabella H.
Si. Ma si è intrapreso comunque un percorso di risanamento.
Sono stati tagliati gli stipendi d’oro, molti enti inutili. Si è salvata l’Ast, l’Azienda Siciliana Trasporti.
Il governo crede ancora nel trasporto su gomma....
C’è un grande disagio invece per le isole minori, a proposito di trasporti.
Sono state stanziate le somme per superare le emergenze. Certo, bisognerebbe pensare adesso a qualcosa di più strutturato, con delle gare d’appalto che assicurino i trasporti.
Cosa c’è in agenda dopo la Finanziaria?
Adesso dobbiamo aprire una stagione di riforme. Crocetta deve mettere in campo un’agenda con profonde azioni di rinnovamento.
Siete ancora in rodaggio.
Ora il parlamento deve intraprendere la strada per alcune leggi che possano garantire lo sviluppo.
C’è qualcosa di questa Finanzaria, qualche provvedimento, che è passato e le sta particolarmente a cuore?
Per tre giorni migliaia di precari hanno manifestato davanti Palazzo dei Normanni durante la discussione della Finanziaria. Aver garantito la prosecuzione del loro rapporto di lavoro è stata una risposta importante.
Qualcosa che è mancato?
Non siamo riusciti a trovare le somme per aiutare l’aeroporto di Trapani Birgi. Il contratto con Ryanair, che porta oltre un milione di passeggeri l’anno, sta scadendo, e non ci sono le risorse per rinnovarlo. Non possiamo permettere che l’aeroporto di Trapani chiuda: la nostra provincia vive di turismo.
Cosa ha intenzione di fare?
La sfida rimane aperta. Mi impegnerò con Crocetta per trovare le migliori soluzioni possibili per Birgi.