Nella requisitoria il procuratore Roberto Cavallone ha chiesto la condanna di Ingrasciotta a quattro anni e due mesi di reclusione per aver fatto vedere una foto del boss Matteo Messina Denaro, a scopo intimidatorio, a due dirigenti della «Dds» con i quali si era incontrato per una sorta di «spartizione» del territorio commerciale.
Ingrasciotta, oggi collaboratore di giustizia ritenuto utile alla lotta alla mafia e gli interessi proprio del boss mafioso latitante, ha sempre respinto le accuse. Stamattina la camera di consiglio dovrebbe seguire a formali repliche di accusa e difesa.